Beings

There Is A Garden

2024 (No Quater)
jazz-rock

Quattro profili artistici rilevanti, un ambizioso e selvaggio progetto dove improvvisazione e destrutturazione viaggiano in sincrono con effetti stimolanti e imprevedibili: l'album dei Beings è questo e molto altro.

"There Is A Garden" è un disco che giustifica il titolo di erede di Albert Ayler offerto alla giovane sassofonista americana Zoh Amba. Lo stridio carnale e gutturale del sax che illumina l'oscuro groove di "Small Vows" e ne intercetta le altrettanto inquiete trame chitarristiche, nonché lo svogliato cantato che raccorda le divagazioni psych-folk di "Morning Sea" sono biglietto da visita sufficiente a garantirne la cifra artistica. Anche il musicista americano di origini pakistane Shahzad Ismally si conferma autentico mattatore e abile polistrumentista: la sua fama di gettonato sessionman è suggellata dalle brulicanti trame ritmiche e strumentali di "Face Of Silence", una delle pagine più dinamiche e imprevedibili di "There Is A Garden".

Sperimentazione, alt-rock, drone music e spiritual-jazz sono il pane quotidiano del quartetto ("Sun Greeted"), il tocco estatico del chitarrista Steve Gunn e la rodata esperienza con le intricante maglie del post-rock di Jim White dei Dirty Three offrono spazio a brani dal passo mesto, eppur pronti a implodere con struggente enfasi noise ("Flowers That Talk").
I Beings non hanno paura di ostentare tecnica e azzardo creativo, si dimostrano altresì abili nel tenere a bada irruenza e irriverenza armonica nei sei minuti e mezzo della splendida trance di "Happy To Be", un brano che potrebbe benissimo uscire da un progetto di Alabaster DePlume.

Zoh Amba, Steve Gunn, Shahzad Ismally e Jim White si avvalgono della struttura tipica di una band per un salto di qualità espressiva e artistica, "There Is A Garden" è un album ricco di guizzi, di eleganti contrapposizioni, i quattro musicisti estraggono dalle fitte maglie del massimalismo sonoro autentiche delizie psych-folk-noir, di rara, dissonante bellezza, come "God Dances In Your Eyes".
Non è un album facile, l'esordio dei Beings, ma nulla di quanto offerto in questi 37 minuti suona superfluo o pretenzioso. Tecnica, immaginazione e potenza viaggiano di pari passo, per un'esperienza d'ascolto originale e corroborante.

29/06/2024

Tracklist

  1. Small Vows
  2. Flowers That Talk
  3. God Dances In Your Eyes
  4. In The Garden
  5. Face Of Silence
  6. Sun Greeted
  7. Happy To Be
  8. Morning Sea
  9. Do Come Again

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