Black Crowes - Happiness Bastards

Non è durato molto, in fin dei conti, lo iato dei Black Crowes, messi in pausa nel 2015 dai fratelli e membri fondatori Chris e Rich Robinson per divergenze di natura finanziaria. La pace arrivò infatti già nel 2019, con l'annuncio fatto in televisione di un tour celebrativo in onore dell'immarcescibile "Shake Your Money Maker", disco del 1990 che segnò l'irruzione sulle scene del blues rock sudicio, sensuale e sudista dei corvi neri.
Ma è in questo 2024 che è arrivata la sorpresa più grande, proprio quando la band si accingeva a festeggiare i 40 anni dalla fondazione: l'annuncio del disco numero 10, "Happiness Bastards".

Uscito con qualche mese d'anticipo rispetto all'album, il singolo "Wanting And Waiting" svelava quanto i fratellacci avessero voglia di divertirsi come un tempo, all'insegna del solito amato rock'n'roll, tra cascate di riff hard rock e versi ammiccanti. Il tutto tirato a lucido un po' più del solito, a tratti forse un po' troppo.
Di gran lunga i migliori episodi del lotto, con i loro riff scattanti e i rinforzi di pianoforte, i due brani d'apertura, "Bedside Manners" e "Rats And Clowns", ci rinfrancano subito sullo stato di forma della band di Atlanta. Mentre più avanti la fulminante "Dirty Cold Sun" colpisce per l'insistenza ritmica delle chitarre e "Bleed It Dry" produce un deliquio blues di armonica come da tradizione del profondo Sud americano.

Dopo una sfilata di coretti stonesiani, assoli penetranti e roventi e groove d'altri tempi, "Happiness Bastards" si chiude con una ballad lunare intitolata "Kindred Friend". È la conclusione di un disco che non ha voglia di stupire con trovate moderne o di inseguire la chimera di un nuovo classico senza tempo, che però ben raggiunge il traguardo che si era posto: consegnare un pugno di canzoni di buona fattura che dessero un senso al ritorno della band e le facessero riassaporare, ancora una volta, il calore dei fan.

21/05/2024