Uno dei film di maggior culto di Mario Merola è senz’altro "Napoli, Palermo, New York - il triangolo della camorra". Droga, sangue e morti ovunque. Noi, più modestamente, ci muoviamo in ambiti decisamente più frivoli, e tra playboy d’antan e chansonnier stilosi, andiamo a parare tra Napoli, Ischia e Sorrento, senza disdegnare qualche puntatina a Roma e Parigi.
Sono queste le coordinate geografiche, musicali e pure di costume sociale in cui è sbocciato "Amore e salute", quarta fatica dei Fitness Forever che arriva dopo la sbornia dance-disco di "Tonight". Carlos Valderrama e soci si fanno perdonare qualche anno di troppo di silenzio sbucando a fine ottobre scorso con un pezzone funkeggiante dalle atmosfere brasileire, quando ormai li davamo per persi nei festeggiamenti a Fuorigrotta per il terzo scudetto del Napoli.
“A vele spiegate”, impreziosito dal featuring di Calcutta e dai cori di Alan Sorrenti, è il brano ideale per presentare il nuovo album con la sua atmosfera estiva e i riferimenti direi espliciti al Maestro Carella di “Mare sopra e sotto” e al Battisti de “Il Veliero”, assi imbattibili del pop raffinato e sperimentale, e da sempre icone ispiratrici della musica del supercombo napoletano. Protagonista e voce narrante è un crooner di fantasia che si racconta a cuore aperto, spaziando tra conquiste esaltanti e amori senza pietà in un mondo patinato di lustrini e pailettes, dove apparenza e finzione da sempre avanzano a braccetto.
E’ un cantante, certo, e infatti raffigurato in copertina, invece di un attempato dongiovanni, poteva tranquillamente esserci un Bongusto, Julio Iglesias, magari il Filipponio di “Vento di controvento”, e perché no Pino D’Angiò con l’immancabile sigaretta. E naturalmente l’eterno Califfo.
Ma ditemi voi se non potreste identificarlo, che ne so, in Gigi Rizzi che fa strage di cuori e di Brigitte Bardot a Saint Tropez con tanto di camicia sbottonata sul petto villoso, tartina di caviale in una mano e un bicchiere di champagne nell’altra. O ancora, in un crescendo vorticoso di grandeur, potremmo avvistare un abbronzato Gianni Agnelli al bordo del veliero in legno Agneta, impegnato in scorribande estive in compagnia di Jackie Kennedy e altri ospiti prestigiosi, tra “cene eleganti” (op. cit.) e shopping di lusso nelle botteghe nei vicoli di Capri. Perché questo disco, in fondo, è un’apologia di “les italiens”, ombrosi e spesso misteriosi ma impareggiabili maestri, se si trattava di riempire le prime pagine delle cronache mondane.
In tanti descrivendo “Amore e salute” parlano di yacht rock, io preferisco coniare il termine di "vela pop", dove la lezione dei grandi cantautori imparata a memoria e rielaborata con un proprio stile dai Fitness si sposa con le tradizioni popolari e le colonne sonore morriconiane. Il tutto tenuto insieme da arrangiamenti orchestrali sopraffini. E a volte con divagazioni sorprendenti, come per esempio in “Ischia”, musicalmente un mash up irresistibile tra una prima parte strumentale di suggestioni cinematografiche porno americane (starring le sorelle Amber e Ginger Lynn, Teresa Orlowski e soprattutto il mitico Ron Jeremy, materia questa di appartenenza totale ai boomer….) e un finale in pieno Neapoletan power, col cameo di Peppino di Capri.
Un disco che è quasi un concept, dove i pezzi sono legati a doppia mandata, musicale e lirica, da un unico filo conduttore, il mare. Lui, il crooner del veliero, sempre a districarsi tra amicizie disinteressate e rapporti di convenienza, trionfi amorosi e debacle sentimentali, parte da Roma dopo aver furoreggiato in un night-club, e ci porta a spasso tra Ischia, Capri e Sorrento, in perenne ricerca dell’amour. Il nostro eroe è avvistato persino in Francia, scelta come buen ritiro per smaltire delusioni e due di picche, dove realizza amaramente che persino a Torre del Greco, in certi frangenti, “si sta meglio che a Parigi sentendosi Memo Remigi”.
Il malinconico finale di “Goodbye”, il protagonista che si congeda (per sempre?) dal suo pubblico, è impreziosito dalla voce di Luciano Angeleri, membro della prima ora del Clan di Celentano, che negli anni 70 impazzava tra i Festivalbar e Un disco dell’Estate. Angeleri che negli Eighties aveva dato addio alle scene in modo trionfale con lo stracultissimo hit “Un’estate di sesso” e che nel 2013 dopo decenni di inattività era tornato in pista col singolo “Mare”. Perché tutto torna, dall’estate alle onde, e “Goodbye” è un gran finale che in “Amore e salute” si fa anche prequel.
19/12/2024