Godspeed You! Black Emperor - No Title As Of 13 February 2024 28,340 Dead

2024 (Constellation)
post-rock

All'arte non spetta il compiacimento dei cuori e delle coscienze, anzi deve smuoverle, porle di fronte a interrogativi, al dolore, indurle alla ribellione quantomeno ideologica. Lo sanno bene i Godspeed You! Black Emperor, tra i pochi musicisti che non hanno paura di pronunciare idee forti, disturbanti, affidandosi alla sola penetrante bellezza della musica, quindi rinunciando perfino all'uso della parola.
Il nuovo album della band canadese parte dal 13 febbraio 2024, giorno in cui i morti ufficiali di Gaza erano 28.340. Oggi, dopo un anno di guerra, i morti sono più che raddoppiati e secondo fonti indipendenti americane (esattamente la rivista The Lancet) è probabile che - contando i dispersi, i morti di malattie causate dagli stenti, dalle ferite, dalla mancanza di acqua o cibo, dalla mancanza di cure per patologie croniche - possano sfiorare i duecentomila.
I Godspeed You! Black Emperor, sempre stati vicini alla causa palestinese, sin da "Yanqui U.X.O." (2002) che nelle note di copertine diceva "Ariel Sharon, circondato da 1.000 soldati, passeggia sulla spianata delle moschee (Al-Aqsa) provocando così un'altra Intifada", hanno la sola possibilità di mostrare il proprio dissenso componendo una nuova sinfonia del dolore, in un mondo crudele e senza speranze.

"No Title As Of 13 February 2024 28,340 Dead" è il titolo più potente a cui un album possa ambire quest'anno (album senza nome, come senza nome sono le migliaia di vittime palestinesi). Dopo aver celebrato il sogno del crollo dell'imperialismo americano e delle lobby economiche in album come "Luciferian Towers" e "G_d's Pee AT STATE'S END!!", la formazione di Montreal alza la voce sul dramma delle pesanti perdite civili a Gaza: 28.340 è un riferimento al numero stimato di morti al momento della fine della realizzazione del disco, cifra nel frattempo drammaticamente raddoppiata.
All'album dal titolo più esplicitamente politico dei Godspeed You! Black Emperor corrisponde anche uno dei set più ispirati e avvincenti della band canadese. Senza dubbio i cupi riverberi e le tessiture chitarristiche di "Sun Is A Hole Sun Is Vapors" rinnovano stilemi sonori già familiari, ma tra i lievi mormorii iniziali, dove le voci simulano il rumore delle armi (bang bang) come se fosse un semplice gioco tra ragazzi, si insinua una melodia assolata che potrebbe benissimo essere un potenziale inno patriottico.

A questa fase semi-virtuale segue un primo deciso passo verso la realtà, "Babys In A Thundercloud" è una lunga esplorazione dei tanti cliché sonori del gruppo, tra chitarre che evocano aspri luoghi desertici, passaggi cupi che ben presto vengono contrastati da una ritmica in crescendo quasi giocosa, quello che sembra il classico tessuto made in GY!BE pian piano accoglie toni drammatici, elegiaci, il violino ne infiamma la natura più rock per poi diventare co-protagonista insieme alla chitarra dalle sonorità western che si fondono con le precedenti atmosfere desertiche, le roventi ed epiche note di chitarra riscaldano nuovamente i toni, con uno dei riff più evocativi e potenti mai messi in piedi dalla band.

Ma l'anima del progetto è racchiusa nella lunga, "Raindrops Castle In Lead", un alternarsi di incorporea drone-music, chitarre rabbiose, attimi di calma simili a una fase post-bellica, e mentre il violino tratteggia alcune delle melodie più dolci del gruppo, un fragore finale crea le premesse per la forte antitesi di "Broken Spires At Dead Capital", come nella realtà amara delle terre martoriate dalla guerra non c'è molto spazio per la speranza, sonorità elettroniche minacciose e cupe, archi che sprigionano lacrime al posto di note, pian piano erodono tutto, lasciando spazio al cinismo di "Pale Spectator Takes Photographs", dove il senso di solitudine e isolamento diventa ancor più angosciante, un titolo nel quale è racchiuso l'orrore per l'indifferenza dell'umanità nei confronti di una crudeltà senza più fine.

A questo punto, anche la sequenza dei titoli assume un ruolo sempre più importante, in "Grey Rubble -- Green Shoots" tragedia e romanticismo quasi si intrecciano, spiazzando ancora una volta l'ascoltatore, al quale resta forte la sensazione di un ammorbidimento del suono della formazione canadese, ed è qui che in un gioco di specchi è giusto porsi una domanda: ci siamo davvero abituati a tanta rabbia e dolore al punto da accettarla e da non riuscire ad andare oltre un'apatica compassione.

06/10/2024

Tracklist

  1. Sun Is A Hole Sun Is Vapors
  2. Babys In A Thundercloud
  3. Raindrops Cast In Lead
  4. Broken Spires At Dead Kapital
  5. Pale Spectator Takes Photographs
  6. Grey Rubble - Green Shoots


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