Kamasi Washington

Fearless Movement

2024 (Young)
jazz

Il nuovo album di Kamasi Washington nasce sull’onda delle sue riflessioni sul dolore per la perdita di amici e parenti, ma soprattutto sul proprio ruolo di padre dopo la nascita della figlia Asha. La risposta è un'opera magniloquente, nonostante gli 86 minuti di durata, pochi per le abitudini del musicista americano. Un lavoro corale che fluttua tra un numero cospicuo di featuring e un passo ritmico più marcato, con la solita grandeur esecutiva associata a sonorità post-bop, funky, soul e hip-hop.

L’aver riportato il jazz all’attenzione del grande pubblico è senz’altro il merito indiscutibile di un personaggio controverso eppur importante. “Fearless Movement” è il primo album di Kamasi Washington da ben sei anni a questa parte, un disco che conferma la matrice di Herbie Hancock nell’approccio senza limiti e poco ortodosso, riproponendo quell’enfasi emotivo-drammatica che ha contrassegnato “The Epic”.
Ricco di movimento e fluidità sonora, “Fearless Movement” è descritto dallo stesso Washington come un album dance, ovviamente nell’accezione più affine al jazz e alla musica black. E' senza dubbio il suo progetto più accessibile, in cui a grintose contaminazioni con il rap - con un eccellente assolo di basso dell’amico Thundercat (“Asha The First”) - fanno da contraltare eteree e spirituali divagazioni cosmic jazz, con il flauto di Andre 3000 in bella evidenza (“Dream State”). 

La complessa e ampia visione orchestrale delle passate opere di Kamasi Washington è sensibilmente ridimensionata, addolcita nelle delicate trame soul di “Computer Love”(una cover degli Zapp), in converso in piena euforia creativa e strumentale in “The Garden Path”, brano che offre alcune delle sue migliori performance da solista. L’elemento che diversifica “Fearless Movement” è una più marcata presenza di elementi hip-hop, rap e funky, con George Clinton e D Smoke ad agitare le acque più pop di “Get Lit” e una languida “Togheter” che alfine sottolinea una lieve stasi nell’insieme, una sensazione che fa capolino anche nella lunga dissertazione di “Road To Self (KO)”.
Piccoli nei di un'opera comunque intensa e non priva di slanci ambiziosi (“Lines In The Sand”) e di due momenti poetici di rara intensità, ovvero la frenetica preghiera dell’introduttiva “Lesanu” e l’inattesa versione di un brano di Astor Piazzolla, “Prologue”, che assume i contorni di un incendiario be-bop, riassumendo l’eleganza e il brio dell'album.

30/08/2024

Tracklist

  1. Lesanu
  2. Asha The First
  3. Computer Love
  4. The Visionary
  5. Get Lit
  6. Dream State
  7. Together
  8. The Garden Path
  9. Road To Self (KO)
  10. Interstellar Peace (The Last Stance)
  11. Lines In The Sand
  12. Prologue




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