Kanonenfieber - Die Urkatastrophe

2024 (Century Media)
death metal, black metal

Per i bavaresi Kanonenfieber la Prima guerra mondiale è un orrore infinito. La catastrofe primordiale, per dirla con il titolo di questo loro secondo Lp.
Con tale premessa, appare chiaro che il quintetto black e death metal tedesco non potesse aver esaurito la sua urgenza espressiva dopo un solo disco - "Menschenmühle" del 2021. Del resto, a essere inesauribile è proprio la sua fonte di inspirazione: le testimonianze della WW1, che siano esse lettere dal fronte di giovani soldati o dettagliati rapporti militari, costituiscono un vero e proprio pozzo senza fondo di terrore e disperazione.
La coerenza stilistica e della mission dell'operazione tra i due dischi viene ribadita non soltanto dalle liriche di "Die Urkatastrophe", ma anche dalla scelta di una copertina tematicamente e cromaticamente collegata a quella di "Menschenmühle" (del disegnatore ungherese d'epoca Mihály Biró), con lo scheletro mefistofelico di un ufficiale dell'esercito intento a macinare le reclute in un tritacarne gigante - così come nell'artwork precedente ne faceva munizioni per cannoni.

Droni elettronici gracchianti, minacciosi slogan agli altoparlanti e le chitarre che prima sibilano e poi alzano muri di rumore annunciano la guerra nell'apertura intitolata "Grossmachtphantasie". Quando la sezione ritmica devastante e le chitarre death metal incendiano la susseguente "Menschenmuehle", una fuga dal campo di battaglia è già impossibile.
La batteria col doppio pedale e i riff blackened death continuano a non concedere tregua nella successiva "Sturmtrupp", dove però le pause atmosferiche danno spazio a toccanti arpeggi melodrammatici. Del resto, la melodia è una parte fondamentale della proposta dei Kanonefieber, spesso predisposti a ritornelli certamente estremi ma anche innodici e semplici da seguire (la teatrale "Der Maulwurf" e, ovviamente, la beffardamente patriottica "Waffenbrueder").

Innescata da un riff a singhiozzo, "Panzerhenker" è un tripudio di chitarre black metal e registri canori più vicini a ringhi e latrati che alla forma canzone. Si preannuncia, insieme all'epica "Lviv zu Lemberg", tra i momenti chiave dei futuri live della band in incognito - i Kanonenfieber si presentano infatti sul palco vestiti da soldati tedeschi della Prima guerra mondiale e con delle maschere nere che impediscono di identificarli, in una sorta di riuscito e angosciante omaggio al milite ignoto.
Disperata e da consumarsi con cuore in gola, "Ritter der Luefte" aggiunge immagini agghiaccianti al già ricco repertorio di flashback dalla guerra sciorinato nella prima parte della scaletta: corpi mutilati, bocche che anelano all'unica fonte d'aria di un bunker, corpi umani che strisciano come vermi tra le trincee, fango e sangue.

Incredibile ma vero, un disco di tale violenza ha debuttato al terzo posto della classifica generale tedesca; certo, un mercato abituato al metallo da Scorpions e Rammstein, ma comunque distante da tali estremismi sonici. È il segno tanto della qualità della proposta dei Kanonenfieber, quanto di una efficacia attigua a quella del romanzo storico, che racconta il passato per raffigurare un presente che forse gli è terribilmente vicino.

10/10/2024

Tracklist

  1. Grossmachtfantasie
  2. Menschenmühle
  3. Sturmtrupp
  4. Der Maulwurf
  5. Lviv zu Lemberg
  6. Waffenbrüder feat. Maik Weichert
  7. Gott mit der Kavallerie
  8. Panzerhenker
  9. Ritter der Lüfte
  10. Verdun
  11. Ausblutungsschlacht
  12. Als die Waffen kamen




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