Marika Hackman - Big Sigh

2024 (Chrysalis)
songwriter, indie-rock

Dopo il liberatorio slancio pop-rock di "Any Human Friend", Marika Hackman ritorna su territori più meditabondi con il suo quinto disco, "Big Sigh". Questo non significa che l'artista abbia necessariamente intenzione di riproporre le coordinate musicali del suo debutto. L'irruenza rock di "No Caffeine" era del resto impensabile in "We Slept At Last", ma anche la ballata sintetica "Vitamins" mostra un maggior interesse per sonorità digitalizzate e atmosfere chiaroscurali. Piuttosto, "Big Sigh" sarà da intendersi come la summa dell'intera esperienza cantautorale dell'artista britannica. Nelle dieci nuove composizioni troviamo infatti indie-folk, indie-rock e qualche tocco di elettronica. E, ovviamente, le consuete liriche ad alto impatto emotivo.

Il cantautorato della musicista è ancora crudo, viscerale ed estremamente grafico anche nelle immagini più violente e sanguinolente. Se il disco post-breakup "Any Human Friend" aveva tematizzato sesso, sessualità e queerness in maniera disinvolta e senza filtri, ora Marika torna ad affrontare il tema delle relazioni interpersonali, amorose in particolare, da una prospettiva interiore. Soffocanti o disfunzionali, i legami tratteggiati in "Big Sigh" sembrano essere tutti direzionati verso una rottura dolorosa, in grado, però, di offrire sollievo e una prospettiva di vita differente. Così, a posteriori, la conclusione paradossale di "Hanging" è allo stesso tempo estremamente lucida, razionale: "Yeah, you were a part of me/ I'm so relieved it hurts".

Anche se non riesce a ricreare l'intima magia di "We Slept At Last" o la giocosa sfrontatezza di "Any Human Friend", "Big Sigh" è comunque una raccolta riuscita, un punto fermo in una carriera avviata ormai da un decennio. Messa a dura prova da una fase di sterilità creativa e dall'incubo della pagina bianca, Marika dimostra in più frangenti come le sue riflessioni poetiche possano ancora colpire nel profondo. Sia la delicatezza acustica di "The Yellow Mile" che il bruciante desiderio erotico di "Slime" testimoniano una visione artistica originale, la quale per trovare la definitiva quadratura del cerchio ha forse solo bisogno di ancora un po' di tempo. D'altronde, proprio come canta in "Slime", "these things take a little time".

05/02/2024

Tracklist

  1. The Ground
  2. No Caffeine
  3. Big Sigh
  4. Blood
  5. Hanging
  6. The Lonely House
  7. Vitamins
  8. Slime
  9. Please Don't Be So Kind
  10. The Yellow Mile




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