Sam Morton - Daffodils & Dirt

2024 (XL Recording)
art-pop, trip-hop

Una voce lontana come un grido, un piano, una tensione palpabile, un vuoto emotivo che la voce recitata rende ancor più intenso e struggente: le prime note di "Daffodil & Dirt" non carezzano l'udito ("Highwood House"), né provocano lo stupore necessario per essere venerate dagli ascoltatori più esigenti: dopotutto un minuto e mezzo è materia esigua per una comprensione tangibile di un progetto cupo e fragile come l'esordio di Sam Morton.
Tutto ha avuto inizio quando Richard Russell ha ascoltato il podcast della Bbc "The Desert Island Discs" incentrato sulle scelte dell'attrice Samantha Morton ed è rimasto colpito dalla presenza non solo di Einstürzende Neubauten e Ub40, ma anche di Molly Drake (poetessa e cantante, madre di Nick Drake). La collaborazione era, a quel punto, un atto necessario.
Trip-hop, echi dub, scampoli di black-spiritual music, inquietudini elettroniche, immagini sfuocate di antichi film noir: sono questi gli elementi che compongono il tessuto di un album atipico e stimolante, a tratti indecifrabile, ma mai privo di consistenza e tensione creativa.

L'inatteso gemellaggio artistico non è impresa facile. La narrazione musicale messa in atto da Richard Russell è irrequieta, drammatica. Dal canto suo, Sam Morton canta, recita, dialoga con tonalità tanto intime quanto aspre, desertiche. "Daffodils & Dirt" è un viaggio nell'oscurità dell'animo umano in cerca di brevi momenti di pace e conforto, un percorso a ostacoli che i due artisti affrontano impavidi, fino a intercettare l'algida e pungente elettronica dei Suicide nella sfuggente "The Little White Cloud That Cried".
C'è purezza e candore, nella musica di Sam Morton. Le canzoni sono oscure ma mai prive di speranza: i tempi ritmici alla Tricky di "Hungerhill Road" sono avvolti da mistero e sensualità, la filastrocca quasi infantile di "Cry Without End" è puro goth-folk, perfetto per un elegante film horror, ed è commovente e disincantata la splendida "Broxtowe Girl", una vigorosa iniezione di dub, trip-hop e ambienti sonori crepuscolari (proprio nel senso di sonorità stile Les Disques du Crépuscule) che si avvale di due presenze prestigiose: Alabaster DePlume e Ali Campbell.
DePlume è protagonista anche della tracimante "Let's Walk In The Night", un lunare dream-pop dal passo felpato e seducente che sembra uscire da "Walking Wounded" degli Everything But Girl, ed è sempre il sassofonista inglese il responsabile della pagina più evocativa e nostalgica del lotto: la tenue e romantica "Loved By God" che chiude l'album citando senza timori l'intramontabile "Unchained Melody".

In egual misura austero ed etereo, "Daffodils & Dirt" è un contenitore di delizie fuori stagione. L'incantevole melodia naif di "Purple Yellow", il solido groove ritmico alla Massive Attack di "Kaleidoscope", addomesticato da una melodia da crooner e graffi rap, l'atmosfera sospesa e quasi lynchiana della dolcissima "Cry Without End" e le dissonanti e magiche note che fanno da sottofondo al monologo spoken-word di "The Shadow" sono solo alcune variabili di un progetto che a ogni ascolto svela nuove raffinatezze armoniche e strumentali.
Ma la vera perla del disco è il terrificante dub-house psichedelico di "Double Dip Neon", brano che sintetizza in maniera egregia la costante sensazione di bellezza e terrore che agita i testi, ricchi di fugaci e nitide immagini tra passato e presente.

Eclettico, compiacente, graffiante e scomodo quanto basta, il disco di Sam Morton e Richard Russell è un enigmatico labirinto di suoni e idee che trasforma la rabbia in poesia e la grida in canto. Una rivelazione.

20/07/2024

Tracklist

  1. Highwood House
  2. Hungerhill Road
  3. Purple Yellow
  4. The Little White Cloud That Cried
  5. Kaleidoscope
  6. Cry Without End
  7. Broxtowe Girl
  8. Let's Walk In The Night
  9. Greenstone
  10. Double Dip Neon
  11. The Shadow
  12. Loved By God






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