Trust Fund

Has It Been A While?

2024 (Tapete)
folk, songwriter

Riemerge dall’oblio per la seconda volta, Ellis Jones, autore sotto il nome di Trust Fund di un’avventura durata ben sette anni (2011-2018), con all’attivo ben quattro album e diversi Ep dalle vibranti sonorità indie-pop, opere che avevano attirato l’attenzione dei fan della Sarah Records e di band come Radiator HospitalWeezer, una storia chiusa con giusta enfasi e grinta con l’album “Bringing The Backline”.

Riesumato il nome nel 2022 per un Ep dalle sembianze acoustic-folk, “It Is What It Is”, il musicista di Bristol torna fresco di contratto con la Tapete e un album che mette a tacere qualsiasi possibilità di ritorno al passato.
“Has It Been A While?” (“è passato un po’ di tempo”) è un progetto che già dal titolo conferma il cambiamento e la nuova attitudine creativa di Ellis Jones. Al college-rock degli esordi è subentrato un delicato folk-pop dove chitarra classica e voce sono adornati di eleganti arrangiamenti d’archi, l’influenza di Nick Drake è palese, ma anche il richiamo ai Belle And Sebastian di “Tigermilk” è pertinente e per nulla sminuente.

I riff e i micidiali ganci pop di canzoni come “Carson McCullers” sono ormai un ricordo lontano. Le nuove canzoni di Trust Fund sono autunnali e nostalgiche, cullate da accordi di fingerpicking e un breve accenno di violino (“Leaving The Party Early”), a volte vicine a languori folk che sembrano uscire da un disco di Art Garfunkel (“Curtis”), spesso inclini a un chamber-pop dagli arrangiamenti ricchi e ben calibrati (“Until Now”).
“Has It Been A While?” non è un disco frutto di un capriccio momentaneo: il musicista inglese ha intrapreso studi accademici in Norvegia e Canada prima di intraprendere questo nuovo percorso, la semplificazione acustica ha solo messo a nudo il suo talento d’autore pop, aprendo le porte anche a colte influenze jazz che ancora una volta richiamano Nick Drake (il duetto con Celia MacDougall in “The Mirror”) per confluire poi nella splendida apoteosi poetica di “The Hinterland”.
Anche i testi hanno perso la spensieratezza del passato, riflessioni filosofiche, citazioni letterarie e considerazioni socio-politiche fanno capolino tra accordi di bossa nova che hanno la stessa genuina fragilità del primo Ben Watt (“In The Air”, “A Wooden Metal”).

La spontaneità di queste canzoni è ricca di discrezione e fascino rustico (“This Life”, “I Look For Him”) e quando tutto sembra essere ormai assodato e compreso, ecco giungere un trittico finale che toglie il fiato: “New University” è un grazioso chamber-folk tinto di saudade che evoca la magia dei Mostar Diving Club, di par suo la title track colpisce direttamente al cuore con accordi intrisi di jazz e samba, mentre la più ricca ed elaborata “One Calendar Year” chiude il cerchio lasciando che i sogni si impossessino della realtà e che dalla vulnerabilità nasca un’intensità poetica che seduce e conquista.

12/12/2024

Tracklist

  1. Leaving The Party Early
  2. The Mirror
  3. This Life
  4. Curtis
  5. A Wooden Medal
  6. Until Now
  7. The Hinterland
  8. In The Air
  9. I Look For Him
  10. New University
  11. Has It Been A While
  12. One Calendar Year




Trust Fund sul web