Bob Mould - Here We Go Crazy

2025 (Granary Music/ Bmg)
indie-rock, punk-rock

Bob Mould è stato un pioniere della scena hardcore punk statunitense e non solo. Dai tempi degli Hüsker Dü ai Sugar, fino alla produzione da solista, i suoi riff e le sue parole incendiarie hanno segnato e accompagnato la vita di molti appassionati. Dopo cinque anni di silenzio, torna in pista con "Here We Go Crazy", un titolo che, conoscendo la sua profonda indole democratica, potrebbe essere scambiato per un commento sul nuovo corso della politica americana.
Tuttavia, rispetto al precedente "Blue Hearts" del 2020, il sessantaquattrenne Bob Mould sembra voler prendersi una tregua dalla lotta per fotografare, con la stessa inquietudine di sempre, la realtà in cui siamo immersi.

I can see forever in the rear view mirror
Anche il suo passato turbolento, segnato da un'infanzia difficile e dalle dipendenze, riaffiora in "Here We Go Crazy", riletto con la saggezza dell'età, tra la tentazione dell'isolamento e il desiderio di trovare conforto nella semplicità.
Don't let sadness get into our weary bones
Don't let darkness take your soul
Anche se i temi sembrano meno sanguigni, "Here We Go Crazy" picchia duro come Bob Mould ci ha spesso abituato a fare nella sua lunga carriera. Sono infatti presenti consistenti richiami agli Hüsker Dü nell'irruenza del serrato drumming di "Neanderthal", nella foga di "Hard To Get", nel vibrante incedere di "Sharp Little Piecer" o nell'assolo psichedelico di "I Need To Shine".
Anche l'esplosivo power pop dei Sugar riecheggia nella title track "Here We Go Crazy" e in "When Your Heart Is Broken". Inoltre, qualcosa delle ballad ruvide dei suoi esordi da solista in "Workbook" emerge in "Breathing Room" e "Thread So Thin".

Quando i ritmi si placano e Bob passa alla chitarra acustica, affiorano i momenti più intensi dell'album. Tra le accordature aperte di "Lost Or Stolen", è diretto e risoluto nel parlare di dipendenze, mentre in "Your Side" svela un lato romantico del punk rocker, che si lascia illanguidire dai sentimenti.
Coadiuvato da una sezione ritmica ultra-collaudata (Jon Wurster alla batteria e Jason Narducy al basso), l'ex-Hüsker Dü si concede, grazie alla sua voce robusta e potente, evoluzioni inaspettate, come nel ritornello in stile Rush di "Fur Mink Augurs".

Che Bob Mould sia un maestro nello sfornare canzoni rumorose con testi incisivi non è certo una novità. Però dopo più di quaranta anni di attività l'effetto déjà vu è sempre dietro l'angolo. Ma in questo caso si può affermare che l'ispirazione abbia avuto la meglio sulla modalità pilota automatico nella scrittura delle canzoni.

15/03/2025

Tracklist

  1. Here We Go Crazy
  2. Neanderthal
  3. Breathing Room
  4. Hard To Get
  5. When Your Heart Is Broken
  6. Fur Mink Augurs
  7. Lost Or Stolen
  8. Sharp Little Pieces
  9. You Need To Shine
  10. Thread So Thin
  11. Your Side




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