Paolo Ciro

Pictures Of Me: L'adolescenza di un dark di provincia

Autore: Paolo Ciro
Titolo: Pictures Of Me: L'adolescenza di un dark di provincia
Pagine: 113
Prezzo: 10 euro in formato fisico, 5 euro in formato kindle

Pictures Of MeEravamo ragazzini, o poco più, in qualsiasi parte della nostra penisola, e facevamo tutti grosso modo le stesse cose, anche a mille chilometri di distanza, e senza alcun contatto social. Appassionarci alla musica, architettare selezioni su musicassetta rubando i pezzi dall’Fm locale con un radioregistratore, "ribellarci" agli ascolti codificati nel circuito casalingo, “invaghirci” di un amico poco più grande in grado di elargire le dritte giuste, magari prestandoci quei dischi che sarebbero diventati fondamentali e formativi. Io e Paolo Ciro abbiamo la stessa età, entrambi classe 70, lui cresciuto nella provincia piemontese, io in quella laziale, e abbiamo vissuto esperienze davvero molto simili, le medesime consuetudini adolescenziali, motivo per il quale, leggendo questo racconto autobiografico di un adolescente con un debole per la musica dark (occhio alla citazione contenuta nel titolo), oggi mi sembra in qualche modo di specchiarmi in lui, nel suo trascorso. E come noi, moltissimi “ragazzi” della nostra generazione. Anche se una storia come quella di Paolo si pone senz’altro transgenerazionale: basta sostituire un mangianastri con un pc, basta sostituire il nulla con YouTube, ed il gioco è fatto.

Paolo (forse) non lo sa, ma nelle pagine di “Pictures Of Me” in realtà non sta parlando si sé stesso, ma di tutti noi. E’ il suo primo libro, sì, ma in realtà Paolo scrive da una vita, e scrive di musica per testate specializzate. Oltre a questo, suona e vede concerti, tanti, da sempre. Ragione per la quale i primi concreti passi come scrittore “vero” non potevano che affondare in qualche modo in territori che hanno a che fare con le sette note. In questo caso si parla della scoperta della musica, dei primi ascolti, dei primi live affrontati sfidando tanto i genitori quanto le difficoltà imposte dalla rete dei trasporti dell’epoca, imbattendosi non di rado in personaggi a dir poco singolari.
E’ una storia di provincia, dicevamo, di tutti i ragazzi che schiacciati dalla provincia si trovano costretti a cercare i propri simili altrove, ad aggregarsi in tribù che non potranno mai trovare sotto casa. Qui affiora il tema centrale della narrazione: il desiderio, forte, di appartenere a una controcultura che lotti per affermare una diversità. Non sentirsi uguali agli altri, non volersi omologare agli altri, e la musica costituiva l’unico strumento per provare la sensazione di essere in qualche modo rappresentati.

E allora si prendeva un treno, un autobus, o si cercava un passaggio in macchina dall’amico più grande, per andare il più spesso possibile verso la metropoli, che in questo caso si chiama Torino, ma potrebbe essere tranquillamente Roma, Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Palermo, Catania, Parigi, Londra, Berlino, New York, Tokyo. I posti dove le cose possono accadere, e spesso accadono per davvero. Il racconto di Paolo esce così dalla cameretta per diventare universale, scoperchiando il labirinto della memoria di ognuno di noi. Il tutto elaborato durante le settimane in lockdown, la scorsa primavera, sfruttando il tempo inaspettatamente rimasto libero a causa dell’impossibilità di uscire.
Come ulteriore valore aggiunto, ad aprire l’agile volumetto c’è un prezioso scritto di Francesco Pandini, uno di quelli che sa sempre come trovare le giuste citazioni. E’ la ciliegina sulla torta di un libro perfetto nella sua ambita semplicità, mai pretenzioso, che potrete leggere in scioltezza, magari con un adeguato sottofondo musicale. Ma non preoccupatevi di dover pensare chissà quale selezione: Paolo ha pensato anche a questo, compilando quattro playlist allegate al volume, con tutto il materiale giusto per accompagnare la lettura. E magari per (ri)scoprire qualcosa di quegli anni importanti.

In esclusiva per OndaRock, Paolo ha compilato anche una selezione di alcuni dischi ritenuti fondamentali per il movimento dark negli anni Ottanta. Ulteriori spunti di approfondimento e accompagnamento alla lettura, che si aggiungono alle playlist già contenute nel libro.

(Foto in alto: The Cure, 1985)

Discografia

Venti album fondamentali peril movimento dark negli anni Ottanta:

The Cure - Seventeen Seconds
The Cure - Faith
Bauhaus - Mask
Siouxsie & The Banshees - The Scream
Siouxsie & The Banshees - Nocturne
Joy Division - Unknown Pleasures
Echo & The Bunnymen - Crocodiles
Litfiba - 17 Re
Cocteau Twins - Garlands
Pietra miliare
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