Å

Å

2006 (Die Schachtel)
avant-rock
di
7.5

Zeit 01. Dietro questa sigla si cela un duplice esordio, entusiasmante in entrambi i casi: la Die Schachtel inaugura una serie dedicata alle uscite contemporanee, e un terzetto italiano denominato Å debutta su cd. Scegliere l’evento più stimolante è estremamente difficile. Ma procediamo con ordine. La Die Schachtel, fondata nel 2003, è un etichetta milanese specializzata in ristampe di materiale fuori catalogo o inedito di band e artisti italiani di stampo sperimentale-avanguardistico. Merito loro la ristampa di "Dialoghi Del Presente" di Luciano Cilio o del recentissimo "Azioni" del Gruppo D’Improvvisazione Nuova Consonanza. Qualità estrema del materiale e attenzione al packaging sono le linee guida della label italiana, che, come spesso capita, fino ad ora ha ricevuto più attenzioni all’estero che in patria.

Il secondo esordio è appunto quello degli Å (il cui nome, negli alfabeti scandinavi, dovrebbe voler dire “piccolo corso d’acqua”). Le informazioni riguardanti il gruppo sono scarse, il cd, uno splendido digipack triplo, riporta solamente i nomi dei tre componenti (Stefano Roveda, Andrea Faccioli e Paolo Marocchio), di Xabier Iriondo, responsabile degli arrangiamenti, dell’ editing e del mixaggio, e di Giuseppe Ielasi, occupatosi della registrazione. “Avantgarde, kraut, improv, experimental, rock” è questa la definizione data dalla Die Schachtel, definizione calzante e fuorviante allo stesso tempo.
Da un lato è vero che i riferimenti musicali appartengono in linea di massima a quell’area, ma d’altra parte sarebbe sbagliato immaginare la musica del trio come difficile o cervellotica. È musica viva, ricca di emozioni, è musica che soddisfa sia la mente che l’anima.
È estremamente facile perdersi negli spazi evocati dalle melodie degli Å: si transita in un secondo da toccanti passaggi pianistici un po’ Satie un po’ Gastr Del Sol, sui quali di tanto in tanto si insinua una voce eterea, a momenti ritmico-percussivi in stile krauto (“My Memory Is Like A Film. That Is Why”), oppure a sublimi diradazioni quasi post-rock (“Through Everything In Between To Get To A Memory Of”), o perché no a pura estasi morriconiana (“It Is Happening In My Head.”). I pezzi, i cui titoli sono ricavati suddividendo un paragrafo di “Lo Strano Caso Del Cane Ucciso A Mezzanotte” di Mark Haddon, sono brevi bozzetti da pochi minuti ciascuno, che, come le parole di un testo scritto, si intersecano uno con l’altro a formare un’unità superiore.
Momento centrale dell’album diventa quindi l’unico brano di una certa lunghezza: “Something A Long Time Ago. And There Are No Buttons, Either, Because”, che nel suo incedere sintetizza le diverse anime del gruppo. Dalle percussioni thisheatiane (preme sottolineare che il sound di tutto l’album, ma della batteria in particolare, è qualcosa di magnifico) che si sfaldano progressivamente, si passa a un dolce lamento di violino, fino alla timida ripresa del ritmo verso la fine del pezzo.

È un esordio molto promettente, un album che pur già eccellente di suo lascia intravedere ampi margini di miglioramento, a partire da una maggior attenzione alle intuizioni sparse nei vari brani che, non sembrando sempre essere messe a fuoco al meglio, possono far apparire il disco un po’ frammentario. Aspettiamo fiduciosi la prossima uscita, consci, in ogni caso, di avere già in mano un album splendido.

31/10/2006

Tracklist

  1. My Memory Is Like A Film. That Is Why
  2. I Am Really Good At Remembering Things, Like The Conversation I Have Written Down In This Book, And What People Were Wearing, And What They Smelled Like, Because My Memory Has
  3. A Smell Track Which Is Like A Soundtrack. And When People Ask Me To Remember Something I Can Simply
  4. Press Rewind And Fast Forward And Pause Like On A Video Recorder, But More Like Dvd Because I Don’t Have To Rewind Though Everything In Between To Get To A Memory Of
  5. Something A Long Time Ago. And There Are No Buttons Either, Because
  6. It Is Happening In My Head.