Dilatazione

Too Emotional For Maths

2006 (Slowmotionpinguino)
post-rock

Di tanto, in tanto, il post-rock ritorna. O forse, chi lo sa, non è mai andato via. Fatto sta che dalle nostre parti sono moltissime le band (sotterranee o meno) che ripercorrono le strade di Slint, Don Cabellero, June Of '44, Tortoise e compagnia bella, con risultati altalenanti. Tra questi, dopo anni di gavetta, anche i toscani Dilatazione raggiungono il traguardo del primo disco ufficiale. Nati nel 1999 come trio di rock strumentale d'ispirazione cinematografica (la Nouvelle Vague su tutto), pubblicano tre anni dopo il demo "Fotogrammi" (e volevo vedere!), ben recepito dalla critica specializzata. E, finalmente, con la produzione di Amaury Cambuzat degli Ulan Bator, l'11 Novembre sono usciti con questo "Too Emotional For Maths", titolo quanto mai esplicito nel richiamare l'attenzione sul loro modus operandi musicale.

E' certo che basterebbe la sola, iniziale "Wendy Carlos" a toglierci ogni dubbio: questo è post-rock crepuscolare, giocato su un equilibrio quantomeno precario tra cerebralità ed emozione, tra ritmo e melodia. "Solo in una strada affollata", impreziosita da un sax baritono, mette in campo un gusto narrativo, per cui la musica si colora di immagini possibili, di visioni probabili, tradotte nel francese (Cambuzat alla voce) di "Cendre In" e di “Cendre Out” (entrambe scritte a… otto mani). Se la prima ha una struttura più concisa e, tutto sommato, ancorata ancora al formato canzone, la seconda ripete, sulla lunga distanza, il gioco delle fasi alterne (vuoti/pieni; luci/ombre) caratteristico del genere.

Così, anche dietro le partiture di “Eva Robins Meets Stefania Sandrelli” si intravedono link stilistico-strutturali che rimandano direttamente ai maestri del genere. Se, dunque, la personalità e l’originalità latitano ancora, c’è, ad ogni modo, quella dose di dolce malinconia che riesce a salvare la loro musica da un’eccessiva stilosità. In fin dei conti, poi, anche una semplice deflagrazione noisy può ridestare l’attenzione sulle possibili deviazioni dalla norma (“Ivano Menchetti”); oppure, una tromba Davis-iana può creare come un vuoto cosmico, dopo un rimbalzare matematico di corde e pelli, per poi prendere il volo, in alto, sempre più in alto, prima di essere strappati bruscamente dall’incanto (“Tutto si dimentica”).

Basterà poco, forse, in futuro, per ottenere risultati migliori e meno imparentati con nomi che, inutile negarlo, hanno segnato un’epoca e continuano a far sentire tutto il loro peso. Per il momento, "è tutto come prima, come se niente fosse".


20/11/2006

Tracklist

  1. Wendy Carlos
  2. Solo in una strada affollata
  3. Cendre in
  4. Venerdì mattina: è tutto come prima, come se niente fosse
  5. Eva Robins meets Stefania Sandrelli
  6. Ivano Menchetti
  7. Cendre out
  8. Tutto si dimentica

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