Half-Handed Cloud

Halos & Lassos

2006 (Asthmatic Kitty Records)
songwriter

John Ringhofer è un tipino niente male. Quando ha tempo e non deve accompagnare con il suo trombone Sufjan Stevens in giro per il mondo, se la spassa da morire con il suo pop bizzarro e malandrino. Armato di una chitarra elettrica, dei salmi di Davide (!) e di un vecchio Omnichord (usato come sintetizzatore, drum-machine e autoharp), intesse minuziosi bozzetti di disarmante purezza, tirati tutti d’un fiato, uno dietro l’altro, come in un concept in cui il sense of humor domina incontrastato. Sfilano, come in una parata tutta lustrini e paillettes , beat intrecciati con marimba ("Earth Outside of Ghost Will Only Be Quicksand"), delizie assortite in un universo parallelo a quello degli ultimi Fiery Furnaces ("Tongues That Possess The Earth Instead"; "Suit Of Clouds To Ride The Skies"), contrappunti di banjo e campanellini ("Foot On The Brake") e ballate più o meno dimesse ("Picnic Few Want To Attend"; "Skip The Rope").

Mezz’ora scarsa, eppure le soluzioni messe in campo sono davvero infinite. Così infinite che fai anche fatica, qualche volta, a stargli dietro, quasi avvertendo una sensazione di disorientamento, manco fossi un bambino che si è perso nei labirinti di un luna-park. Miniature di un mondo privato, fatto di piccole cose, anche le più impensabili. Retrospettiva in 19 frammenti di un’intimità sonnacchiosa che esplode con tutta la sua virulenza per dimostrare al mondo che, sì, in fondo basta poco per essere un pochetto felici; nonostante tutto, nonostante se stessi. E così, apparentemente banali, queste canzoni costruite con cura certosina sono capaci immediatamente di fissarsi nella mente, perché è difficile resistere al fascino dell’improvviso, dell’eccentrico. Spuntano fuori come folletti, allora, quei gingillini elettronici che contendono il campo a tessuti ritmici pregni di fragranze casalinghe ("Praise Awaits You"), puntellati con pianoforti scoppiettanti ("In You Now, But Still Below"), xilofoni ("You Wouldn't Embarrass Me, Would You?"), oppure intrappolati tra coretti misto "ooh ooh" e "doo-doo-doo", che è davvero fico stare a riecheggiare, come un ebete fumato al sole ("You've Been Faithful to Us Clouds").

Si rincorrono parole e parole, la musica è una tavolozza di colori, alcuni ben definiti, altri schizzati a caso sulla tela. Chewingum da masticare e rimasticare, la musica di Half-Handed Cloud è un bel modo per scaricare la tensione, fischiettando, magari, il motivetto scanzonato di "Feed Your Sheep A Burning Lamp", oppure trastullandosi con la fanfarina di "They're Bad, But We're Worse" o le strampalate visioni di "Tree Replanted Back in Eden". Un disco, insomma, che mette di buon umore, che chiede nient’altro che un po' di attenzione, giusto per tirare le fila del discorso, cercando di non perdersi tra le mille scorciatoie che l’ispirazione di Ringhofer segue tutte, senza distinzioni. E con quel sorriso stampato sulla bocca che davvero è difficile non provare a rubargli la scena mentre parte un ritornello.

18/04/2006

Tracklist

  1. Earth Outside of Ghost Will Only Be Quicksand
  2. Tongues That Possess the Earth Instead
  3. Foot on the Brake
  4. Suit of Clouds to Ride the Skies
  5. Praise Awaits You
  6. Rise to the Heavens on Evaporation
  7. Picnic Few Want to Attend
  8. In You Now, But Still Below
  9. Eyes Peeled
  10. You Wouldn't Embarrass Me, Would You?
  11. You've Been Faithful to Us Clouds
  12. Skip the Rope
  13. Celebrating Hearts Aligned
  14. They're Bad, But We're Worse
  15. Bed That Breathes with Him
  16. Feed Your Sheep a Burning Lamp
  17. Rainbow="Warbow"
  18. Tree Replanted Back in Eden
  19. Place Your Wind Against My Sails

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