Se con il precedente “Alternation” avevano imboccato l’Autobahn danzereccio con lo specchietto retrovisore ben in vista, in questo “Dept Dept” gli Excepter lo percorrono con estrema convinzione, e portano a compimento la metamorfosi, tramutandosi in una dancey band (con lo “skronk” a manetta però), dal groove assassino. Non che nei primo lavori non vi fosse in evidenza l’elemento ritmico, anzi, ma in qualche modo agiva sottotraccia, mentre qui va a incidere sulla struttura dei pezzi in maniera piuttosto marcata. Sempre più Suicide e sempre più psicotici quindi.
Allora c’è di che (s)ballare, a partire dalla tripletta iniziale (“Entrance 08”, “Shots Ring”, “Kill People”) che ha un non so che di glamourous pur nella sua spiazzante nevroticità. E ancora battiti alienanti in “Greenhouse/Stretch” e “Burgers”, che fa letteralmente a pezzi qualsivoglia velleità pseudo-groovettara di Mr. Lcd Soundsystem (che sia un fantoccio?). Mentre l’aria d’apocalisse di “Walking Through The Night” ripaga con gli interessi i fan della prima ondata industriale.
L’unico appunto che si può fare a questo “Dept Dept” è, ritmiche a parte, una certa immobilità nella ricerca sonora - già palesata in “Alternation” peraltro - dove con ciò è da intendersi la timbrica, ossia la “qualità” del sound, che è rimasta più o meno la stessa. Ovverosia, gli Excepter suonano sporchi, krauti, distorti, minimali, texturali, dub oriented e quant’altro praticamente dall’esordio, e ciò potrebbe stancare alla lunga.
A parte questo, si confermano comunque come una delle migliori band degli anni ’00 (quelli imperscrutabili…). Punto.
12/05/2008