Leitmotiv

L’ audace bianco sporca il resto

2008 (La Fabbrica)
alt-rock

E’ in un incrocio di suoni e di culture che i salentini Leitmotiv trovano l’ispirazione più profonda per il loro “L’audace bianco sporca il resto”, debutto intrigante, che si lascia apprezzare già dal primo ascolto grazie a un manipolo di brani ben confezionati e sempre in bilico tra amarezza e speranza.

Vispi, insomma, ma pensosi, come nel “Tango fluvial (triste, ordinario y final)” che gira in circolo arioso e quasi beffardo, come la più robusta “Magno gaudio populi” in cui si respira aria di dissenso. Si destreggiano con buona nonchalance tra sogni post-rock che barcollano tra Massimo Volume e rapimenti neo-classici (“Balocchi”), solido piglio chansonnier (“Le Flute Magique”) e avventurosa psichedelia (“Puerto Nuevo”).

Ovviamente, date le premesse di partenza, oltre a esaltare la forza evocativa del dialetto (quello tarantino della trascinante “Donca” e quello napoletano di un’”Acqua di luna” che manda all’indietro il tempo, idealizzando epoche e sensazioni che la modernità va dissolvendo giorno dopo giorno), il quartetto si spinge anche verso il più vicino Oriente ( “Nuhar (I)”), la cui magia si riflette, completamente trasfigurata, in ballate pianistiche dal sapido respiro romantico (“Talita Kum” e la seconda variazione di “Nuhar”).
E, tuttavia, questa è una band che non disconosce il radioso incanto della felicità (l’honky-tonk di “24h”), fosse anche dissimulato tra le pieghe di un languido abbandono (“Le bonheur”).

Per il momento, va più che bene, anche se ci riserviamo la possibilità di verificarne la consistenza con la prossima prova.

09/12/2008

Tracklist

1. Balocchi
2. La flute magique
3. Magno gaudio populi
4. Vizi pubblici, private virtù
5. Nuhar (I)
6. Puerto Nuevo
7. Lookin’ forward
8. Donca
9. Acqua di luna
10. Down
11. 24h
12. E’ già tardi
13. Tango fluvial (triste, ordinario y final)
14. Le bonheur
15. Talita kum
16. Nuhar (II)

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