Zoft

Electrically Haunted

2011 (Humpty Dumpty)
math-rock industriale

Tanto rumore per nulla? Assolutamente no, anzi. Se infatti il concetto di "noise" è molto vasto e può regalare lavori eccitanti e di ricerca quanto opere obbrobriose e inutili, capita comunque spesso di imbattersi in commistioni assai intriganti.
Il movimento musicale belga è poco noto - se non per qualche eccezione come i celebrati dEUS, ma nasconde un sottobosco quanto mai attivo e "perverso" nella proposta (prova ne siano i K-Branding, uno dei pochi nomi radicali che fortunatamente sono riusciti a farsi conoscere e apprezzare anche oltre confine).
Adesso si tenta l'esportazione anche con il duo di Bruxelles denominato Zoft. Damien Magnette, alla batteria, e il chitarrista Nicolas Gitto sono molto abili a far gridare di dolore i propri strumenti, ma anche a giocare con tempi dispari e arrangiamenti tecnici quanto forsennati.

Spesso le press kit di accompagnamento ai cd descrivono le formazioni da promuovere spendendo paragoni improbabili con band più note, così da incuriosire maggiormente l'ascolto, salvo poi deludere il più delle volte le attese (strappando anche un sorriso sarcastico per l'inconsistenza e incompetenza dei confronti). In questo caso invece i nomi scelti per descrivere il sound degli Zoft sono stati ben indicati: dal virtuosismo dei giapponesi Ruins agli italiani Zu, fino alla sperimentazione folle dei Fantômas e al minimalismo di sottofondo di Steve Reich. Si possono aggiungere anche nomi come Lightning Bolt o Flying Luttenbachers per chiudere il cerchio.
Dunque, un suono claustorfobico, penetrante, che nel suo virulento uso di distorsioni ed effetti va a toccare anche i confini dell'industrial - senza però evitare anche qualche dose di humour nero. In "Q.I. Cuit" si campionano urla festanti di bambini che giocano e cantano, trasformandole in grida terrorrizate, mentre scorre una trama musicale che sfreccia veloce e assordante come un treno.
Si narra poi che un loro live sia un'esperienza sensoriale: un gioco di luci, sound sculpture e strumenti autocostruiti che porta in un mondo assolutamente alienato e caotico.

Insieme ai K-Branding, gli Zoft sono il gruppo da cui partire per comprendere bene cosa sta succedendo nel centro Europa, altrimenti sotto la luce dei riflettori solo per le disastrose vicende economiche del Vecchio Continente.

 

 
L'homme machine

26/01/2012

Tracklist

  1. Exit
  2. L'homme machine
  3. Coil
  4. Shramana
  5. Mike Tapping
  6. Mr Goodpain
  7. Marque blanche
  8. .........
  9. Hokkaido
  10. Q.I. Cuit
  11. Tu m'énerves pas

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