Graham Coxon

A + E

2012 (Parlophone)
alt-pop

Ai Blur manca giusto la lustratina conclusiva, l'ultimo chilometro e mezzo nelle gambe e poi dovrebbero essere pronti per Londra 2012, le Olimpiadi della Regina. L'appuntamento è fissato per il 12 agosto per la maratona finale che dovrebbe vederli protagonisti come depositari definitivi del verbo britannico, almeno di quello delle ultime due decadi. Si dice però in giro che Albarn e soci potrebbero non arrivare così tirati a lucido al traguardo, distratti come sono da mille altri impegni: Damon fa le ore piccole con amici un bel po' al di fuori della cerchia british, ma è una cosa che va avanti da quasi due lustri; il ragazzo si sbatte, non sta mai con le mani in mano, sembra sempre non convintissimo riguardo queste occasionali reunion.

Il suo partner storico, quel Coxon lì, è indaffarato ancora una volta con i Giochi della Gioventù. Gli piace correre da solo: nessuna responsabilità, niente staffette, niente attese sul filo dei secondi per ricevere un testimone non più così agognato. Sia come sia, l'ultima fatica non l'ha spossato più di tanto - ha fatto "A+E", si è sbucciato un ginocchio, ha sorriso ai fotografi accorsi col fiatone e se ne è andato a casa tutto soddisfatto. E non ha avuto mica tutti i torti: il suo nuovo giocattolo è venuto su proprio bene, compatto ma sfaccettato, divertente, danzante, leggero, impegnativo solo in apparenza. L'esatta somma che può raggiungere solo uno capace di maneggiare con cura e discreta fantasia la materia indie.

Dieci brani, chitarre sottobraccio, una pedaliera lunga un chilometro, andamento lo-fi, suoni pasticciati ad arte, ma soprattutto una bella ispirazione in chiave armonico-melodica che così bene non gli si udiva dai tempi in cui con gli altri tre faceva "13". Nessuna sorpresa clamorosa, semmai la consueta rilettura umoristica dei Kinks più scatenati, che con "Advice" aggiunge un nuovo capitolo al volume iniziato con l'attacco frontale di "Song 2", proiezioni d'essai del post-punk di ritorno da Berlino, con la voce lamentosa a fare capolino tra i ritmi funky claudicanti di "City Hall" e quelli robotici, ma con batterie quasi scariche, di "Meet And Drink And Pollinate". Ci sono anche i Blur, non potevano certo mancare in questo bignami del suono coxoniano, e nella caotica "Seven Naked Valleys" pare quasi di sentire l'ugola di Albarn.

Graham sa come trascinare l'ascoltatore, magari con una parodia saltellante dell'hard-rock miscelata agli Stranglers di "Black And White" in "Running For Your Life" (altro che Olimpiadi... ), ma anche con la dance martoriata di "What'll It Take". E non poteva mancare l'omaggio kraut-noise dal passo pensieroso di "Knife In The Cast". Niente di nuovo sotto il sole, solo un aggiornamento, un perfezionamento dei propri schemi compositivi, dove tutto funziona sempre bene e, anzi, a tratti appare francamente irresistibile.
Insomma, Coxon è pronto per una medaglia. Intanto è già tornato a esercitarsi in pedana, armato di arco: dicono che abbia una nuova cesta piena di frecce.

03/05/2012

Tracklist

  1. Advice
  2. City Hall
  3. What'll It Take
  4. Meet + Drink + Pollinate
  5. The Truth
  6. Seven Naked Valleys
  7. Running For Your Life
  8. Bah Singer
  9. Knife In The Cast
  10. Ooh, Yeh Yeh

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