Uniform Motion

Uniform Motion

L'indie-pop al tempo di Bandcamp

intervista di A. Reale, F. Amoroso, G. Benzing

Gli Uniform Motion, in origine un duo composto dal cantautore inglese Andy Richards e dal disegnatore francese Renaud Forestie, successivamente affiancato dal batterista e polistrumentista Olivier Piotte, costituiscono un'offerta piuttosto inusuale nel panorama della musica indipendente (nel vero senso della parola) internazionale: durante i concerti, infatti, Andy e Olivier forniscono la colonna sonora agli schizzi improvvisati e proiettati sullo sfondo da Renaud.
È questo il primo e più evidente elemento caratterizzante della band anglo-francese. Ma non finisce qui.
Il trio pur muovendosi su ortodosse coordinate musicali folk-pop, con una buona dose di malinconia e pathos adolescenziale, ha la rara capacita di non risultare mai banale e di far vibrare spesso, con semplicità e
undertstatement, quelle corde recondite che solo le canzoni pop perfette riescono a toccare.
A ciò si aggiunga che l'ultimo lavoro della band, "One Frame Per Second", è una specie di concept-album "minore",  una sorta di narrazione romantica, che ha per protagonista l'indifeso ma combattivo piccolo principe ritratto sulla copertina dell'album.
Questo rapido quadro lascia intuire come gli Uniform Motion abbiano tutte le carte in regola per distinguersi ed emergere, pur in un panorama di band "clone" e dalla proposta standardizzata.
Quando incontriamo Andy Richards ci troviamo di fronte una persona aperta e disponibile, con una giusta dose di idealismo, anche un po'
naïf, ma con idee chiarissime sulla direzione musicale della sua band e uno sguardo acuto e disincantato sul periglioso mondo del business musicale.
E questa chiacchierata non fa che confermare l'impressione che gli Uniform Motion abbiano davvero qualcosa da dire.

Che cosa c'è dietro il nome Uniform Motion? Come mai l'avete scelto e che cosa rappresenta?
All'inizio Uniform Motion era il verso di una canzone, che voleva significare qualcosa come "attraversiamo la vita secondo una linea retta continua e la traiettoria che percorriamo non cambierà mai a meno che qualcosa, o qualcuno, ci colpisca".
Poi ho scoperto che anche in fisica significa più o meno la stessa cosa, ma si riferisce a oggetti e pianeti. È un concetto che si insegna in matematica! Forse lo sapevo già, ma non me ne ero reso conto consapevolmente.
Sembrava semplicemente riassumere lo stile di musica che suonavo in quel periodo e ho pensato che suonasse bene!

Come e dove vi siete incontrati? Come ha avuto inizio il progetto Uniform Motion?
Renaud ed io ci siamo incontrati al lavoro. Stava nell'ufficio accanto al mio. Abbiamo chiacchierato un po' di musica e ci siamo accorti di avere dei gusti simili. Renaud si è offerto di occuparsi della grafica dell'album a cui stavo lavorando e la partnership e cresciuta sempre più, finché è arrivato a salire sul palco con me, disegnando illustrazioni per le canzoni e cantando ai cori.

Uniform Motion web clonesCome descriveresti il vostro progetto?
Una indie-folk band illustrata che combina musica e arti visive. Musicalmente, lo descriverei come tranquilla musica acustica basata sulla chitarra. Graficamente, lo descriverei come tranquilli disegni a base di penna grafica!

In che modo combinate immagini e musica? Qual è il processo che porta alla loro "fusione" nelle vostre canzoni?
Si influenzano reciprocamente, in un certo modo. Il nostro primo album era già stato composto quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, per cui i disegni erano un'interpretazione alternativa delle canzoni, ma a partire dal secondo disco ho cominciato a comporre la musica e i testi con in mente l'elemento visuale, mentre nel terzo c'è un personaggio principale (Little Knight) e una storia su cui lavorare.

Nel 2010 il batterista Olivier Piotte si è unito alla band. Come è cambiato il vostro suono da allora?
L'arrivo di Olivier nel gruppo ha introdotto molte di quelle dinamiche di cui avevamo bisogno. All'epoca, realizzavo loop con voce e chitarre e linee di basso sul palco, ed era un'esperienza molto cerebrale. Era come essere un ballerino di tip tap "shoegazer", che preme bottoni e roba del genere. Era anche una cosa piuttosto "dolorosa" da fare! Adesso che c'è Olivier, una one-man band in grado allo stesso tempo di suonare batteria, tastiere e cantare nei cori, posso concentrarmi sull'interpretazione nel canto e sulla chitarra ritmica e godermi veramente i concerti! Ed è questo che significa fare musica.

Come inizi a comporre le tue canzoni? Inizi dai testi o dalla musica? Componi alla chitarra acustica?
Le canzoni iniziano sempre con lo strimpellare di una chitarra acustica. A volte, può trattarsi solo di un breve riff, che viene registrato, copiato e incollato al computer. A volte, compongo un'intera canzone nel corso di svariati giorni o settimane, solo suonando gli accordi fino a quando non ne venga fuori qualcosa di compiuto. Ma i testi arrivano sempre verso la fine. Alcune parole o suoni linguistici restano bloccati durante il processo e non possono più essere rimossi dalla canzone, ma me ne rendo conto generalmente solo svariati mesi dopo che la canzone è stata registrata, a volte mai!

Metà francesi e metà inglesi. Quali sono le influenze degli Uniform Motion?
Secondo quanto risulta da last.fm (social network dove avendo un account e memorizzando i propri ascolti tramite web si possono ottenere classifiche degli artisti e dei brani più ascoltati, ndr):
Grizzly Bear, Fleet Foxes, Tv on The Radio, Why?, Elbow, The White Birch, Bon Iver, Liars, Pinback, Midlake, per quel che riguarda me. Tom Waits, Herman Düne, Iron & Wine, The National, Why? Will Oldham, Buck 65, Johnny Cash, A Silver Mt. Zion, Belle & Sebastian, per quel che riguarda Renaud. Olivier non usa last.fm, ma anche i suoi gusti sono piuttosto simili.

La copertina del vostro ultimo album ha una sorta di atmosfera fiabesca. Pensi che a volte ci sia bisogno di essere un bambino in fondo al cuore per vedere le cose in modo più veritiero?
La verità è negli occhi di chi osserva, perciò se essere un bambino in fondo al cuore significa vedere il mondo con meraviglia invece che vederlo con spavento, certamente preferisco credere ai miei occhi di bambino-in-fondo-al-cuore!

Prendendo spunto dalla vostra canzone "Our Hearts Have Been Misplaced In A Secret Location", in quale posto ti piace tenere il tuo cuore?
Mi piace tenerlo a casa, che è il posto al quale appartiene (all'interno c'è il riferimento a un brano degli Hood).

Qual è la forza che ti spinge a scrivere musica? Pensi che ci sia ancora un senso nella musica pop (a parte i soldi e il successo)?
È tutta una questione di ciò che ti fa sentire bene. Io mi sento bene mentre creo delle canzoni. Se passo troppo tempo lontano dalla mia chitarra, non mi sento bene. A meno che non dica qualcosa di molto offensivo nei confronti di una persona in una canzone, non credo che tu possa fare del male quando scrivi musica. Ma puoi senz'altro fare del bene. La melodia giusta, accompagnata dai giusti testi, può dare conforto alle persone. Può dare forza. Può farti riflettere. I soldi e il successo possono fare la loro parte, naturalmente, ma non c'è niente di male nella musica pop se ti fa sentire felice ascoltarla!

Qualche possibilità di vedere il vostro prossimo disco prodotto da una casa discografica? O voi preferite avere il completo controllo del vostro progetto e per questo pubblicare da soli i vostri lavori?

Ci sono dei dubbi. Non è che proprio affoghiamo nelle offerte di case discografiche. In realtà non ne abbiamo mai ricevuta una da una label commerciale. Dico "commerciale" perché abbiamo realizzato il nostro primo album su Aaahh Records, una netlabel che pubblica con il sistema delle licenze Creative Commons. Non ho nulla contro le etichette discografiche in generale ma credo fermamente che non siano più necessarie. Che non siano necessarie non vuol dire che non debbano esistere, o che non ci sia alcun valore nel lavorare con una di loro, ma fino a pochi anni fa non avremmo potuto fare musica in maniera totalmente "casalinga" e raggiungere tanti ascoltatori e appassionati così facilmente come facciamo oggi. Avevi davvero bisogno di un'etichetta per riuscire a pubblicare un album. Mi interessa fare musica e preferisco impiegare il mio tempo componendo, registrando e suonando dal vivo, piuttosto che andare in giro a rincorrere un'etichetta discografica. Se ci contattassero, potremmo discutere le loro offerte e decidere se potesse avere un senso lavorare insieme, ma probabilmente quando accadrà i porci (invece di avere le ali) voleranno su elicotteri comandati a distanza!
Di conseguenza, fare le cose in maniera indipendente è sia una scelta che una necessità, ma non ha mai impedito agli Uniform Motion  di esistere e di fare musica e finché qualcosa, o qualcuno, non ci colpirà, continueremo a seguire questo percorso.

Uniform MotionRecentemente avete deciso di rendere pubblico quanto ricavate da ogni piattaforma sulla quale il vostro album è in ascolto. Che cosa pensate dell'industria musicale nell'era digitale?
Ho deciso di pubblicare queste informazioni sul nostro blog in seguito a una discussione avuta con un amico. Lui era dubbioso circa il modo migliore per supportare i musicisti indipendenti. Gli ho quindi spiegato quanto riuscivamo a ricavare dalle diverse piattaforme e lui mi ha suggerito di pubblicare questi dati per permettere ai nostri sostenitori di decidere quale fosse il modo migliore per supportarci. L'articolo ha finito per essere riproposto su un certo numero di siti web e ha dato vita a qualche dibattito molto acceso, il che mi pare una cosa positiva.
Per quanto riguarda l'industria discografica non mi è facile dare un'opinione, poiché non sono del tutto sicuro di cosa l'industria discografica sia. Come artista indipendente non mi sento davvero parte di essa.
Ciò che so è che più noi suoniamo, più musica realizziamo, più cose facciamo, più sono le persone con cui parliamo, più sono i fanche guadagniamo, più saranno le nostre entrate. Quindi non penso che ci sia nulla di fondamentalmente sbagliato nell'era digitale in termini di come i musicisti e gli ascoltatori possano coesistere, ma forse c'è qualche problema in più per tutti gli intermediari che facevano soldi nel connettere i vari punti!
Quando fu inventato il deviatore di telecomunicazioni, gli operatori umani divennero inutili, ma ciò non fece divenire in alcun modo inutili anche le comunicazioni, anzi. Ciò che importa è la conversazione. L'operatore era lì per permettere la conversazione, fin quando non fu più necessario.

Avete una pagina Facebook attivissima, dove interagite con molta solerzia con i vostri (sempre attenti) fan. Qual è la vostra relazione con loro? Che cosa significano per voi i loro feedback?
Questa è la parte migliore dell'era digitale. L'interazione. Un mese prima che realizzassimo il nostro ultimo album, un tipo su Facebook ci scrisse un messaggio: "Pubblicherete il nuovo album anche in vinile?". Gli risposi "No, mi dispiace, ma è troppo costoso per noi e dubito che ne venderemmo alcuno". Poi, però, mi sono sentito un po' male ad avergli chiuso la porta in faccia e ho replicato che ci sarebbe costato circa 1.000 euro stampare qualche vinile, che sarebbe stato esattamente il prezzo da pagare per stampare 250 copie in vinile del nostro album. Tutto ciò che avrebbe dovuto fare era aiutarci a trovare 66,77777 persone che preordinassero il disco a 15 euro e noi avremmo pubblicato l'album anche in vinile.
Due mesi dopo i vinili sono arrivati (ne abbiamo venduti circa 100 adesso) ed è stata una grande sensazione. Non avrei mai pensato di realizzare un album in vinile.
Abbiamo quasi finito di organizzare un tour di otto giorni in Germania per il giugno di quest'anno e anche questo è stato fatto quasi del tutto con l'aiuto dei fan su Facebook, che hanno contattato i locali per nostro conto e hanno pure fatto pressione perché ci scritturassero per qualche concerto!
Ti fa sentire come se fossi parte di una squadra e ti fa sentire come se tu fornissi qualcosa di valore, perché le persone spendono il loro tempo per interagire con te e ti aiutano a sviluppare ulteriormente il progetto.

Come vivete la vostra relazione con i concerti dal vivo? Cosa provate quando salite sul palco?

I concerti fanno rima con un duro lavoro di preparazione delle canzoni per fare in modo che siano adatte al suono live, lunghi viaggi in macchina o in furgone per spostarci da un locale all'altro, un sacco di tempo di attesa tra il soundcheck e il momento di salire sul palco, un bel po' di stress a pensare che potremmo rovinare il concerto, cantare le parole sbagliate, cantarle completamente in maniera stonata e sembrare dei completi deficienti. Ma non c'è niente di meglio che suonare una canzone ad un pubblico ammaliato e avere la sensazione di aver, in qualche modo, raggiunto un contatto. Quindi è una relazione di amore/odio. Recentemente ho iniziato a sentirmi meglio suonando dal vivo.

Che cosa deve aspettarsi il pubblico che viene a vedere una vostra performance?
Quello che il pubblico può aspettarsi dai nostri concerti è un'esperienza audio-visiva. Il lato visivo è divertente poiché i disegni di Renaud forniscono un'interpretazione più leggera delle canzoni. È anche piuttosto affascinante vedere un artista disegnare un'immagine da zero sullo schermo. È particolarmente importante per le persone che non capiscono l'inglese (il 90% della popolazione francese!) perché aiuta a capire di cosa parlano le varie canzoni.

Qualche possibilità di vedervi in Italia per un breve tour?
Mi piacerebbe molto suonare di nuovo in Italia (ci sono stato in tour con la mia vecchia band e mi è piaciuto davvero!) ma non abbiamo, al momento, alcun progetto in tal senso, visto che in Italia non abbiamo un grande seguito.

E cosa vi riserva il futuro?
Faremo un tour in Germania a giugno e si parla anche di un breve tour in Spagna. Abbiamo un po' di concerti organizzati in Francia e potremmo partecipare a qualche festival questa estate.
Presto cominceremo a lavorare su un nuovo album. Anche un nuovo sito web sta per arrivare. Abbiamo intenzione di far procedere il nostro progetto nel migliore dei modi.

"My Heart Is An Island/Off The Coast Of You..."

P.S. Volete aiutare il piccolo principe degli Uniform Motion nel suo viaggio intorno al mondo? Andate sul sito della band, stampate il pdf con i disegni del protagonista del loro ultimo album, ritagliate la sagoma e fategli una foto nel vostro luogo preferito. Poi mandatela al gruppo: finirà nel nuovo video firmato Uniform Motion. E anche voi potrete sapere di aver partecipato alla ricerca della sua principessa perduta...

(20/02/2012)

Discografia
 Pictures (self-released, 2009) 
 Life (self-released, 2010) 
One Frame Per Second (self-released, 2011) 
pietra miliare di OndaRock
disco consigliato da OndaRock

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