21/11/2006

Stefano Bollani

Teatro Politeama Garibaldi, Palermo


di Francesco Paolo Ferrotti
Stefano Bollani

E' grande successo di pubblico, al teatro Politeama di Palermo: dopo aver ospitato nelle settimane precedenti Ludovico Einaudi e Michael Nyman, il teatro ottocentesco viene coinvolto dal talento, dall'estro e dalla simpatia del pianista e compositore Stefano Bollani. L'artista milanese (ma toscano d'adozione) ha entusiasmato il pubblico per quasi tre ore, con un repertorio in cui la musica si è aperta spesso alla performance e a un diretto rapporto con gli spettatori. Stefano Bollani ha suonato il pianoforte, cantato, parodiato, intrattenuto il pubblico, e tanto altro. Ha proposto alcuni brani propri e ne ha interpretati altrui. Ha brillantemente fuso culture, contro-culture, sotto-culture.

La prima cosa evidente, è la sensazione di essere di fronte a un pianista di grandissimo talento: Bollani sembra un Jelly Roll Morton dei nostri tempi, dimostrando le proprie qualità sia a un livello strettamente tecnico (non si è sentita una sola stonatura!), sia per quanto attiene alle doti di interprete e di improvvisatore. Ciò che colpisce è poi come egli riesca a mantenere sempre un mirabile equilibrio tra il serio e il faceto, senza toccare mai gli estremi, così come la sua musica si pone a metà strada tra la musica "seria" e la musica "popolare": il ragtime e il jazz incontrano la canzone italiana, la poesia lascia spazio al comico e al parodistico. La sua è un'arte leggera ma profonda allo stesso tempo, e che non rinuncia all'ironia, sprigionando un riso arguto, spesso surreale, ma privo sia di trivialità che di sterili intellettualismi.

Nel corso della serata, l'artista alterna alcuni episodi pianistici più impegnati, tra cui anche propri, a momenti più estrosi e funambolici: per dare un'idea di questi ultimi, si è sentita una versione di "Per Elisa" di Beethoven in cui viene simulato l'effetto di un disco rotto; una sua interpretazione (cantata e suonata) di una poesia di Fosco Maraini sulla "cicala e la formica"; un brano su Milan Kundera che è un divertente omaggio (ma con parodia) per Franco Battiato, e che il pubblico della prima fila richiede all'artista addirittura esponendo un lenzuolo (mai viste cose simili al teatro Politeama!).
Infine, in chiusura, Stefano Bollani si cimenta in un trascinante ragtime di Scott Joplin. Quando l'artista introduce il brano nominando l'autore, si sente qualcuno dal pubblico che emette una specie di ululato di approvazione. Bollani non perde occasione per scherzarci su: "Ho detto Scott Joplin, mica i Pink Floyd!". Eppure, vi assicuro che questo Joplin suonato da Bollani sembra più "rock" dei Pink Floyd!

Naturalmente, alla fine non poteva mancare un "bis" d'eccezione. Questo "bis" si rivela davvero qualcosa d'inconsueto, perché è il pubblico stesso a decretare quale sarà; anzi, quali saranno. Stefano Bollani chiede un foglio di carta e una penna. Nel frattempo, da ogni parte della sala, si levano parecchie voci con le richieste più bizzarre e disparate: non mancano nemmeno Vasco Rossi e "Vamos a la playa". Quasi surreale. Bollani prende appunti, e infine ringrazia il pubblico per avergli almeno risparmiato di suonare "Heidi" (a quanto dichiara, un vero tormentone per i suoi fan più accaniti). Tutto il teatro esplode in una fragorosa risata. A questo punto, l'artista si siede al piano e, con un occhio alla corposa lista, la sua interpretazione/improvvisazione diventa veramente "seria": in un geniale e frizzante meltin' pot dalle connotazioni jazzy, interpreta tutte le richieste, fondendole e trasformandole in modo originale. Nel riconoscere i brani, e soprattutto nell'ascoltare il modo in cui sono rielaborati, il pubblico alterna risate, applausi e stupore di fronte al talento del pianista.

Il rapporto con il suo pubblico sembra davvero uno dei segreti dell'arte di Stefano Bollani, ed egli lo dimostra intrattenendosi parecchio con gli spettatori all'uscita del teatro: firma autografi e dediche, si fa fotografare, ringrazia per i complimenti ricevuti, scherza con alcuni. A questo punto, mi avvicino anche io e mi presento; gli chiedo se sarebbe disposto a un'intervista telefonica per Onda Rock. Risponde molto amichevolmente, e mi conferma la sua eventuale disponibilità. Speriamo di leggere prossimamente l'intervista sulle pagine di questo sito. Nel frattempo, si rinnovano i complimenti a Stefano Bollani per la memorabile serata che ha regalato al Politeama di Palermo.