18/12/2024

Vinicio Capossela

Atlantico, Roma


In questi giorni a Roma l’argomento più gettonato è il Concerto di Capodanno, previsto nell’area del Circo Massimo. Massime autorità e opinione pubblica disquisiscono senza sosta circa l’opportunità di far partecipare Tony Effe alla serata. La censura imposta dall’amministrazione comunale, che prima ha inserito il rapper nel cartellone e poi lo ha depennato a causa dei testi definiti inappropriati per l’occasione, con conseguente solidale rinuncia da parte di altri artisti, sposta l’attenzione da quello che dovrebbe essere il vero punto focale della questione: come si organizza una Festa che abbia al centro la musica, in modo che possa risultare un evento memorabile?
Per informazioni pregasi rivolgersi a Vinicio Capossela, che proprio a Roma, dentro il redivivo Atlantico, ha messo in scena la più travolgente e pirotecnica delle Feste di Natale possibili. Parliamo di un artista che ha fatto del trasformismo la propria ragione di vita: ogni tour è completamente diverso dai precedenti, e anche all’interno dello stesso spettacolo il Maestro cambia maschera (e copricapi) continuamente. Per questa occasione Capossela propone un repertorio pensato per fra ballare il pubblico, affinato in anni e anni di Concerti per le Feste. La spina dorsale è fornita dalle canzoni contenute nel recente “Sciusten Feste N. 1965”, composte e registrate durante la pandemia, prodotte da Capossela insieme ad Alessandro “Asso” Stefana, oggi sul palco, all’opera fra chitarre e pianoforte.

“Conciati per le Feste” è il nome assegnato a questo giro di date, e secondo dove si lascia cadere l’accento, il significato cambia diametralmente. Dopo averle prese per bene, fra lockdown, crisi energetica, guerre e stravolgimenti politici, per qualche giorno Capossela invita tutti ad agghindarsi per trascorrere qualche giornata un pochino più “leggera”. E lui è il primo a dare l’esempio, insieme alla coloratissima band che lo accompagna, mettendo in scena uno spumeggiante spettacolo che attinge a diverse fonti e tradizioni, miscelando mazurche e swing, folklore italo-americano e ritmi caraibici, senza dimenticare le vere canzoncine natalizie, da “White Christmas” a “Jingle Bells” a “Santa Claus Is Coming To Town”, tutte riviste e corrette secondo il piglio del Maestro. Che poi di tanto in tanto non perde occasione per lanciare qualche proclama socio-politico, sempre centratissimo.

In gran spolvero anche qualche classico di Capossela, fra una iper-scatenata “Marajà” e una dolcissima “Ovunque proteggi” posta a chiusura del set. Tanti gli imprevedibili momenti di sana ilarità, come quando Vinicio invia in platea la ragazza-lampada per dar vita con tutti i presenti al tipico trenino di Capodanno sulle note di “Tico Tico”, pezzo un po’ kitsch ma sempre divertente da suonare, che poi si trasforma in “Che coss’è l’amor”, altro super-classico del repertorio del Maestro. Appena prima Capossela presenta la band in modo assolutamente personale, sfruttando la filastrocca “Il friscaletto”, che in pratica diviene la sua personale e gioiosa “Alla fiera dell’est”. Sul palco non solo i musicisti (in realtà una vera e propria ricchissima banda musicale) ma anche un folle circo con acrobati, illusionisti, coriandoli, stelle filanti, campanelle, strumenti di tutti i tipi, per una festa che rende labile per quasi due ore il confine fra realtà e sogno. E anche stavolta il Maestro è riuscito a sorprenderci.

(Credit foto: Salvatore Maranda)

Setlist

Sopporta con me
Bianco Natale (White Christmas)
Voodoo Mambo / Mambo Italiano / …e allora Mambo
Voglio essere come te (I Wanna Be Like You)
Come e più di te
Notte newyorchese
Angelina / Zooma Zooma
Charlie (Christmas Card From A Hooker In Minneapolis)
Santo Nicola è arrivato in città (Santa Claus Is Coming To Town)
Sante Nicola
Conforto e gioia (God Rest You Merry Gentlemen)
La danza della fata confetto
Marajà
Agita (Aggita)
Campanelle (Jingle Bells)
Sciusten Feste n. 1965
Dankeshoen (Grazieschoen)
…. ….
Il friscalaetto (Eh cumpari)
Tico Tico / Che coss’è l’amor
Al veglione
…. ….
Il tempo dei regali
Ovunque proteggi

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