Cocteau Twins: i loro dischi migliori nella classifica di Far Out Magazine

09-06-2025
"Prince fece di tutto per metterli sotto contratto con la sua etichetta Paisley Park Records. Robert Smith dichiarò di aver ascoltato i loro dischi mentre si preparava al matrimonio. David Lynch li cercò per farli apparire in 'Velluto Blu' nel 1986, e il loro lavoro è stato campionato tanto dall’avanguardia elettronica di Arca quanto dal pop mainstream di The Weeknd. Dai Napalm Death ai Sigur Rós, ogni angolo del vasto territorio della musica popolare sostiene di essere stato toccato in modo unico dal trio britannico di culto dei Cocteau Twins". Così Tom Phelan presenta la classifica dei migliori album dei Cocteau Twins (con annessa playlist) pubblicata sul magazine Far Out. "Nati nel pieno del post-punk del 1979, il chitarrista Robin Guthrie e quella che sarebbe poi diventata la formazione definitiva - Simon Raymonde e la cantante soprano Elizabeth Fraser - hanno inseguito un suono unico, coinvolgente ed etereo, fatto di indie-pop stratificato e paesaggi sonori carichi di effetti, anticipando lo shoegaze nascente che sarebbe approdato nelle classifiche alcuni anni dopo - prosegue il magazine nell'introduzione - Dimorando nelle stesse caverne arcane di This Mortal Coil e Dead Can Dance, i Cocteau Twins hanno portato l’etichetta britannica 4AD, che li mise sotto contratto nel 1982, a una posizione di rilievo nella scena alternativa più di qualunque altro artista del suo roster".
Ecco, allora, i 5 album scelti da Far Out Magazine come i più belli e rappresentativi della carriera dei Cocteau Twins (qui il servizio completo).

5. Cocteau Twins’ definitive album: "Heaven or Las Vegas"
4. Cocteau Twins’ most convenient album: "The Pink Opaque"
3. Cocteau Twins’ most post-punk album: "Garlands"
2. Cocteau Twins’ most rewarding album: "Victorialand"
1. Cocteau Twins’ most pivotal album: "Treasure"

La chitarra tintinnante di Robin Guthrie, il basso "liquido" di Simon Raymonde e i loro arrangiamenti barocchi, dal sapore arcaico, irreale, quasi alieno, vanno a costruire una musica sofisticatissima e al tempo stesso splendidamente spontanea, quasi naif, su cui poggiano i gorgheggi celestiali di Elizabeth Fraser, una voce cristallina, che sa essere infantile e spiritata, eretica e angelica al tempo stesso. Quella dei Cocteau Twins è una ricerca sonora colta e preziosissima, ma è anche dominata da un impulso di fondo di infantile, irrefrenabile anarchia. A contare, più delle singole canzoni, è l'impatto emotivo di suoni tanto puri, aerei e cristallini; è il trionfo della forma sulla sostanza, forse, ma di certo non fine a se stesso. Libertà totale è la parola d'ordine dei Cocteau Twins, l'obiettivo è un'opera che sia pura "bellezza" e creatività, svincolata da qualsiasi impedimento metrico e armonico.