Fiona Apple assiste a 4.000 udienze e scrive il nuovo brano "Pretrial (Let Her Go Home)" - Guarda il video

09-05-2025
Fiona Apple torna con un potente brano di protesta, "Pretrial (Let Her Go Home)", il suo primo inedito dopo l’acclamato "Fetch The Bolt Cutters". La canzone denuncia le disuguaglianze del sistema di cauzione penale, prendendo ispirazione diretta dall’esperienza dell’artista come volontaria con Free Black Mamas DMV, un collettivo impegnato nella lotta contro il razzismo nei tribunali.
Durante il suo lavoro con CourtWatch PG, Apple ha assistito a ben quattromila udienze, osservando in prima persona come la detenzione preventiva colpisca in modo sproporzionato donne e madri, spesso incarcerate semplicemente perché non in grado di pagare la cauzione.
“Ho preso appunti su migliaia di udienze”, ha dichiarato in un comunicato. “Ogni volta sentivo persone portate via solo perché non potevano permettersi la libertà. Era straziante, soprattutto quando si trattava di madri separate dai loro figli. Spero che questa canzone e le immagini che ho ricevuto aiutino a comprendere ciò che è realmente in gioco”.
Il video di "Pretrial (Let Her Go Home)" mostra testimonianze di donne che hanno vissuto sulla propria pelle la detenzione preventiva. Inoltre, Apple ha lanciato il sito Let Her Go Home, una piattaforma dove è possibile fare donazioni, trovare fondi locali per la cauzione e saperne di più sul monitoraggio dei tribunali.
Guarda qui sotto il video di "Pretrial (Let Her Go Home)".



Per Fiona Apple è stato "particolarmente duro vedere madri e badanti separate dalle persone che dipendono dalle loro cure". La detenzione preventiva ha ripercussioni non solo su di loro, ma anche sulle famiglie e su intere comunità. Come dice la canzone, “non l’hanno fatta tornare a casa e adesso non ha più una casa”. Il testo racconta la storia di una di queste donne, madre di due figli che non è stata condannata, il processo non c’è ancora stato, eppure ha la vita distrutta. Non è considerata pericolosa, ma deve comunque restare in galera. L’unico testimone all’udienza preliminare è un poliziotto e non ha nemmeno il dovere di presentarsi in aula. Il marito della donna è stato ucciso da qualcuno, forse la polizia che, per depistare le indagini, gli ha messo in mano una pistola che non gli apparteneva. La donna ha un’anziana a cui badare, i figli finiscono per saltare la scuola, arriva la segnalazione ai servizi sociali, la famiglia viene smembrata. Vergogna, isolamento, deprivazione economica. “Perché le fate passare questo cazzo di inferno?”, chiede Apple. “Perché non la lasciate tornare a casa?”.

Di recente, Fiona Apple ha prestato la sua voce a due progetti in campo rock: "Heart Of Gold: The Songs Of Neil Young Volume I", un nuovo album-tributo a Neil Young (con una cover proprio di "Heart Of Gold") e il singolo, “Letter From An Unknown Girlfriend” dei Waterboys, che anticipava il loro concept-album "Life, Death & Dennis Hopper", dedicato all'attore-cult di Hollywood Dennis Hopper.
Con la cover di "Heart Of Gold", Apple propone una reinterpretazione fedele del classico di Young, senza alterarne troppo l’arrangiamento e concentrandosi nel riprodurre la modalità di riflessione e desiderio che caratterizza la canzone. La sua voce rimane sempre nel suo caldo registro di contralto, creando un contrasto con il timbro più sottile dell’interpretazione originale di Young. E come sempre, la sua capacità emotiva di dare peso a ogni singola parola emerge anche nella sua versione di "Heart Of Gold".
Il brano con i Waterboys, “Letter From An Unknown Girlfriend”, è scritto dal punto di vista di una donna che denuncia l'uomo che l'aveva violentata. “I used to say/ No man would ever strike me/ And no man ever did/ ‘Til I met you”, canta Apple. Come sottolineano le note di copertina, “Letter From An Unknown Girlfriend” potrebbe essere indirizzata a un partner violento di qualsiasi epoca.