La formula dei Royksopp è una miscela di suoni incredibilmente attuali, quasi una colonna sonora del nuovo secolo: gelide brezze elettroniche, giochi melodici, pulsazioni trip-hop, atmosfere jazzate. Il tutto sorretto da un'anima funk, seppur trapiantata in un'ambientazione tipicamente nordica. E proprio l'equilibrio tra suoni "caldi" e "freddi" è una delle peculiarità dei Royksopp. "Con un po' di presunzione, direi che le nostre radici sono nell'ambient music - raccontano - Crescendo, abbiamo virato verso suoni 'house'. Più basso e batteria, insomma...".
Oltre all'elettronica d'avanguardia di Kraftwerk e Brian Eno, la loro musica - come loro stessi ammettono - combina le armonie filmiche, Erik Satie e le melodie di Francis Lai (un produttore di film porno) con il calore dell'analogico anni 70, la pomposità degli '80 e la programmazione. E non mancano sample curiosi, come in "So Easy", in cui è stata utilizzata la linea melodica e alcuni frammenti di una canzone appartenente a una band svedese di easy listening degli anni Sessanta, nonché sprazzi di Bacharach.
Ancora una conferma, insomma, sul fatto che la scena scandinava sia uno dei laboratori più prolifici (e sottovalutati) del panorama musicale degli ultimi dieci anni.
(25/10/2006)