Apre le danze la fluttuante "Colour Me In", caratterizzata da un'assenza di ritmo che, insieme alla consolidata capacità melodica della Keenan, conferisce alla traccia un'aria onirica decisamente familiare, qui però alterata da inquietanti effetti sonori; con "Pendulum" lo scenario cambia decisamente: il ritmo è ossessivo, gli accordi sono dissonanti, l'effetto è tanto lontano dagli stilemi del gruppo quanto irresistibile. Con la sognante ballata "Before We Begin", si torna su registri noti; la successiva "Valerie", basata su un arpeggio acustico disturbato da un sottofondo di rumori vintage (memore di certi momenti bucolico-psichedelici di "Ummagumma"), si rivela uno dei brani più stuzzicanti del lotto.
Andando avanti nell'ascolto, l'album è tutto un alternarsi di momenti tipicamente Broadcast come "Minim" (che nella struttura ritmica riporta alla memoria i brani più riusciti di "The Noise Made By People"), la quasi natalizia "Lunch Hour Pops" e la minimale "The Little Bell", a episodi più sperimentali, come gli interludi strumentali della martellanti "Black Umbrellas" e "Distortion" e la breve cantilena di "Oh How I Miss You". Questa sorta di apparente schizofrenia è ben esemplificata dal finale di "Winter Now", dolce valzer lisergico, contrapposta alla distorta e meccanica "Hawk", non distante dai My Bloody Valentine più dreamy e rumorosi.
Tirando un po' le somme, "Ha Ha Sound" è un album riuscito solo a metà. Non è un brutto disco, ma soffre un po' troppo il paragone col suo predecessore, sia per la mancanza di canzoni dirette del calibro di "Come On Let's Go" e "Papercuts", che per il fatto di non rappresentarne una degna alternativa. Se quella gradevole vena pop alla Bacharach sopravvive in certi pezzi, gli episodi più interessanti, eccezion fatta per i momenti più autoindulgenti, sono quelli in cui la band sfodera toni più aggressivi. Peccato che il risultato d'insieme lasci un po' l'amaro in bocca. Ciononostante, i Broadcast restano una realtà interessante del panorama britannico, una valida evoluzione dell'indie-pop elettronico degli Stereolab.
(26/10/2006)