Thrills

So Much For The City

2003 (Virgin / Emi)
pop-rock, surf

Sono irlandesi, ma sognano la California. O meglio, la sua immagine più stereotipata: spiagge bianche, tavole da surf, ray-ban a goccia e bionde coscelunghe. E la colonna sonora della loro eldorado americana non possono non essere gli immarcescibili Beach Boys che, nel bene e nel male, hanno segnato un'epoca nell'immaginario giovanile. Ecco così prendere forma, sotto il nome di Thrills, un bocconcino appetitoso per una industria discografica che negli ultimi tempi si sta dimostrando particolarmente affamata di revival "Sixties" (dagli Strokes ai White Stripes, passando per quei Coral che, alla fine, si rivelano forse i migliori del lotto).

Se a ciò aggiungiamo la benedizione di Morrissey, che li ha voluti come gruppo supporter del suo concerto alla prestigiosa Royal Albert Hall di Londra, la produzione di Tony Hoffer (Beck, Air, Supergrass) e la grancassa garantita dalle "solite" riviste britanniche, il gioco è fatto, e questo "So Much For The City" è già pronto per schiantare le chart.

Peccato, però, che dietro le buone intenzioni (il recupero della freschezza folk-pop dei Byrds, armonie vocali alla "Pet Sounds", melodie d'ascendenza beatlesiana, umori country alla CSN&Y e persino echi del primo Dylan elettrico) si celi una banalità compositiva imbarazzante, che non riesce ad andare oltre un compitino svolto in modo pedante e calligrafico. Ne è la testimonianza più irritante il singolo-tormentone "Big Sur", ruffiano e stucchevole come pochi. E l'hit furbetto da estate al mare "Santa Cruz" non è da meno.

Ma in tutto il disco è difficile trovare qualche volo pindarico. Gli arrangiamenti sono indubbiamente corposi e curati: cori, armoniche, banjo e percussioni si mescolano alla voce appassionata di Conor Deasy, regalando qualche momento gradevole: il country-surf di "Say It Ain't So", la briosa "One Horse Town" (che però fa il verso spudoratamente alla "A Horse With No Name" degli America), la ballata di "Deckchairs And Cigarettes" e le atmosfere quasi western di "Hollywood kids", dove la chitarra slide accompagna un'armonica folk e un hammond preso in prestito da Brian Wilson, per poi lasciare spazio a distorsioni appena più audaci.

Ma percorrendo questo ponte transatlantico che collega idealmente britpop e West Coast, ci si rende conto che l'amarcord di "So Much For The City", con i suoi nostalgici umori vintage, non è altro che un'abile manipolazione genetico-sonora compiuta ai piani alti della major di turno. Con buona pace di questi cinque simpatici ragazzotti irlandesi che di nome fanno Thrills in omaggio a "Thriller" di Michael Jackson.

30/10/2006

Tracklist

1 Santa Cruz (You're not that far)
2 Big Sur
3 Don't steal our sun
4 Deckchairs and cigarettes
5 One horse town
6 Old friends, new lovers
7 Say it ain't so
8 Hollywood kids
9 Just travelling through
10 Your love is like Las Vegas
11 'Til the tide creeps in/plans

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