Non è male questo "Invisible One", debutto solista di
Orenda Fink degli Azure Ray. Cantautorato fine e delizioso, intimista il giusto,
orecchiabile non più del necessario, a tratti persino impetuoso. Detto questo,
il problema è il seguente: vale il prezzo dell'acquisto? Beh, considerata la
pletora di uscite di questi ultimi anni, i costi dei cd, il file sharing e tutto
il resto… fate un po' voi, ma penso abbiate capito.
Ok, parliamoci chiaro, per un disco del genere non le spenderei mai
20 carte o giù di lì. La produzione, troppo pulita, è già irritante, e non che
ci aspettassimo Thalia Zedek o Lydia Lunch, sia chiaro. Le canzoni, poi, scorrono via
e manco rimangono impresse, tanto che a fine ascolto si ha l'impressione di
ritrovarsi con in mano un pugno di mosche. E dire che l'iniziale "Leave It All",
ballata psichedelica con melodia a effetto e archi a profusione, lasciava
presagire qualcosa di diverso. Poi si susseguono le canzoni una dopo l'altra,
una uguale all'altra.
In effetti, però, "Invisible One Guard The Gate" è
ancora un bel pezzo, una specie di girotondo pianistico dagli umori autunnali,
alla Fiona
Apple, per intenderci.
Quindi si arriva alla tempesta
pop di "Bloodline", che ha il compito di svegliare dal torpore in cui
eventualmente si sprofonda dopo le prime due canzoni. Ma, diciamoci la verità,
non è tutto questo granché, e verrebbe (viene) da dire che Aimee Mann
ne ha scritte di migliori. A proposito, vi ho detto quanto lo stile di canto
della Fink somigli a quello della sirena di "Bachelor N° 2"? Non c'è tempo,
visto che già con "Blind Asylum" è qualche altra chanteuse psichedelica a essere
(consapevolmente?) omaggiata. O plagiata?
Da manette ai polsi il
pop-rock aggressivo di "Dirty South", ma forse Orenda vuole sfondare. Nulla di
male, però gli Arcade Fire sono sulle televisioni commerciali con un
album sì orecchiabile, ma di grande intensità. Ci rifacciamo la bocca con la
lenta "Easter Island", prima di precipitare nel vuoto di idee della finale
"Animal", tribalismo da supermercato, come un Peter
Gabriel lobotomizzato da Anggun.
E' un "bel" disco "Invisible
One", ed è proprio questo il problema.