Gianluca Becuzzi/ Fabio Orsi

Cinquecento. Tante sono le copie stampate di questo "Muddy Speaking Ghosts Through My Machines". Fabio Orsi e Gianluca Becuzzi pubblicano il loro primo split assieme (primo perché sarà seguito da "The Stones Know Everything", uscito ad aprile per la Digitalis). Cinque tracce per quasi una cinquantina di minuti di musica, in costante bilico tra suggestioni drone, divagazioni blues, riverberi folk.
In quel calderone di musicisti italiani che si muovono nelle retrovie, nel filone drone-ambientale, i due sono ormai divenuti punti di riferimento essenziali, confezionando una serie di sorprese a dir poco strabilianti.

Questo album ne è l'ennesima conferma. Dopo la collaborazione con i My Cat Is An Alien in “Music For Alan Lomax”, Orsi si tuffa in uno split che è un regalo a tutti gli appassionati del genere. Un canto lontano e sommesso, di memoria antica, in rima, fa da introduzione e pare voglia subito comunicarci la volontà di riportare l’ascoltatore in un tempo remoto, sconosciuto. E sel flusso spaziale di note di “South Of Me (At Midnight)" si odono le melodie meno industriali dei Larsen, l’arpeggio finale degli oltre dodici minuti di "I'm Happy Here (After The Rain)" è quanto di più sognante e malinconico sia possibile ascoltare. L’ascolto si concentra in modo quasi puntiglioso su ogni singolo suono. I paesaggi appaiono enormi, le distese si fanno immense e insormontabili.

In "I’m Happy Here (Under The Rain)" su un blues fradicio si rovescia una tempesta di gocce di pioggia, accompagnate da maree di field recording, tastiere melliflue disegnano maestosi paesaggi nordici, spogli, immensi, tracciando un finale da antologia in un vortice silenzioso di blues, country, folk ed elettronica.
Si viene catapultati in mondi remoti, spazi sconfinati. Aidan Baker, il maestro canadese dell'ambient-drone, approverebbe. Ladies and Gentleman, We Are Floating In Space.

17/06/2007