Enter Shikari

C’è bisogno di nuovi System Of a Down? O, peggio, di nuovi Linkin Park?
Per alcune persone, evidentemente sì.
Per molti questi sono un gruppo da tenere d'occhio; quelli di Kerrang per esempio, o quelli di Nme, i primi hanno premiato gli Enter Shikari, gruppo londinese da St. Albans nell’Hertfordshire, come miglior rivelazione dell’anno 2006, i secondi, cosa ben più improbabile, gli hanno affibbiato un “John Peel Award for musical innovation”.
Arrivati all’album d’esordio dopo due Ep e vari singoli, questi ragazzi hanno “innovato” la musica prendendo dell’hardcore melodico intervallato a passaggi più duri con cantato simil-growl e rimpinzandolo di trance-techno fatta di tastieroni synth pompati al massimo.
incredibile, eh?

Difficile parlare di singole canzoni per questo “Take It To The Skies” visto che per l’80% sono praticamente tutte della stessa fattura; c’è il momento più duro, il rallentamento e la dilatazione melodica e i synth di cui si diceva prima, più che canzoni sembrano delle jam session in cui ricorrono sempre gli stessi elementi mescolati in maniera diversa.
Mai però uno spunto veramente interessante, un diversivo vero che non sia un intermezzo (quelli sono pregevoli), quando provano a creare qualcosa di diverso i risultati sono disastrosi, sentite “Adieu” e capirete.

Dicono che dal vivo siano una potenza, sarebbe da crederci e non abbiamo elementi per confutare la tesi, su disco però sembrano solo la copia di qualche altro gruppo con pochissima originalità.
Sono ragazzi, speriamo che trovino una loro strada.

21/05/2007