Da quando ha varato il progetto Jesu, Justin Broadrick sembra essere caduto in un vortice di stakanovismo musicale che ha man mano contribuito a dilapidare le buonissime intenzioni di un esordio salutato dal sottoscritto con tutti i favori del caso. Gli appassionati, comunque, lo seguono fedele, tanto che anche i recentissimi “Conqueror” e l’Ep “Sundown/Sunrise” hanno avuto riscontri che, a detta di chi scrive, vanno al di là del loro reale valore musicale.
Oggi, dunque, è la volta di “Lifeline”, Ep contenente altre 4 tracce inedite per complessivi ventitré minuti di shoegaze-doom epico ed onirico, a secondo dei casi. E, insomma, non so voi, ma io sono stufo (e pure da un bel po’!). Parte la title track ed è tutto un susseguirsi di già-sentito che fai quasi fatica a credere alle tue orecchie: sound in proiezione, tono elegiaco, liriche stemperate dalla malinconia o dalla nostalgia (farà differenza?), ascensione pseudo-cerimoniale. Arriva “You Wear Their Masks” e siamo ancora dalle parti di “Conqueror”, in balia della “trasfigurazione”, alle prese con un’artista che ha imboccato la strada della “sottrazione”, che ha scelto di giocare su di un terreno ormai sicuro, ripetendosi all’infinito, giusto armeggiando (ma nemmeno più di tanto) con qualche (inutile?...) variazione.
E, così, la musica vola pacificata e un po’ indolente verso un assoluto che non intimorisce nemmeno più di tanto, che non si dona come dovrebbe, liberandosi tra le note solo con qualche briciola, al massimo con un’increspatura qua, un casuale buco nero là. Non si capisce, poi, dove voglia andare a parare “Storm Comin’ On” (con Jarboe alla voce): forse evidenziare in tutto e per tutto la definitiva sottomissione alla forma-canzone?
Speriamo solo, piuttosto, che questa non sia davvero la “End Of The Road”…
17/10/2007