I Maximo Park vivono una situazione particolare. Troppo popolari, famosi e con brani in perenne airplaying, sono difficilmente riusciti a toccare il cuore degli ascoltatori più snob, i quali, senza particolari rimpianti, si sono sempre disinteressati alle vicende della band di Leeds. Ora però le cose stanno cambiando: un cantante fuori dalle righe, poetico e aulico, con linguaggio forbito e citazionista di cultura sparsa, ha colpito chi lo pensava un semplice entertainer da circo. Poi la loro partecipazione ai concerti che contano nell'ambito indie, travolgendo il pubblico con esibizioni sempre particolari (prezioso il set acustico regalato al Primavera Festival).
Poi ci sono le canzoni, certo. E le canzoni sono costruite aggiustando il pop con molte basi funkeggianti, crossover rock. Niente di nuovo, e in fondo il crossover rock di nuova generazione ha sempre generato rifiuto più che accettazione: poi però capita di ascoltare "Our Earthly Pleasures" e ci si rende conto di ascoltare la miglior musica del genere dai tempi di "Make Yourself" degli Incubus. Di quegli Incubus c'è tutto, anche le ballate. E se là era "Drive", qui abbiamo "Karaoke Plays".
Da ascoltare senza spocchia. Potrebbe spiazzare e piacere.
19/08/2007