Mark Olson

The Salvation Blues

2007 (Hacktone Records)
songwriter

E’ un disco di purificazione, “The Salvation Blues”. La purificazione di un uomo, Mark Olson, addirittura paragonato dal suo violinista, Michele Gazich, a Jean-Paul Sartre.

Lontano dalle scene dal 2002 (quando fu pubblicato “December’s Child”), l’ex leader degli indimenticati Jayhawks ricopre le tredici tracce qui presenti con un velo di pudica malinconia, senza mai forzare la mano, camminando in punta di piedi lungo il sentiero del cuore. Perfetto per quanti amano un certo tipo di cantautorato “emozionale”, il disco è, comunque, a conti fatti, un’opera che ben poco lascia all’immaginazione, ponendosi altresì nella media, seppur con il buon gusto e la sincerità che tutti riconoscono al musicista di Minneapolis.

Introspettivo e profondamente radicato nel vissuto del Nostro, “The Salvation Blues” presenta, così, brani che, per il tramite della forma “ballata”, costruiscono un percorso di redenzione privata (“My Carol”, “National Express” – per il padre morto suicida, con fendenti di steel guitar nella penombra - “Sandy Denny”, l’accorata “Keith”), lungo il quale, di volta in volta, fanno capolino le tracce di un passato ancora ingombrante, con rigogliose interferenze tra country e blues (“Clifton Bridge”, “Poor Michael’s Boat”, la title track).

Consigliato a quanti desiderano ascoltare qualcosa di rilassante, magari nel traffico, la mattina presto, mentre se ne vanno al lavoro. Per tutti gli altri, un ascolto potrebbe anche bastare.

16/10/2007

Tracklist

1. My Carol
2. Clifton Bridge
3. Poor Michael's Boat
4. National Express
5. Salvation Blues
6. Keith
7. Winter Song
8. Sandy Denny
9. Tears From Above
10. Look Into The Night
11. My One Book Philosophy

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