Da buoni e fedeli seguaci dell'epopea
smithsiana (alla cui scuola si sono formati) i
Killers licenziano un raccolta di
B-side,
outtake e rarità di varia provenienza, sul modello di "Hatful Of Hollow" e "The World Won't Listen", "dedicata ai fan", come il gruppo tiene subito a precisare. A sfogliare questa collezione (un po' prematura) di brani minori emerge l'immagine netta di un gruppo
mainstream fin nel midollo (in questo senso la cover di "Romeo And Juliet" dei
Dire Straits, peraltro godibile e piacevolmente anticonformista, vale una
fatwa definitiva da parte di tutte le chiese "alternative"), sulle stracce di un rock che più classico e americano non si potrebbe concepire, intriso di nostalgia e profondo senso della tradizione, a tratti anche conservatore ma sempre innestato in un solido artigianato pop di vecchia scuola (che ha dato il meglio di sé soprattutto nei singoli).
Si va da duetti con
Lou Reed ("Tranquilize") a riletture dei
Joy Division ("Shadowplay", in stile paradossalmente
New Order), passando per qualche buona intuizione (il trittico "Leave The Bourbon On The Shelf", "Sweet Talk" e "Under The Gun") che sembra confermare l'impressione generale di una
boy band vecchio stile (di quelle da attaccarsi i poster in cameretta, alla
Duran Duran o
Spandau Ballet) con un gusto particolare per barocchismi vezzosi e melodrammi bagnati di
spleen new romantic, alle prese con un repertorio che sembra però volersi riconnettere con il Grande Romanzo Americano di
Johnny Cash,
Tom Petty e
Bruce Springsteen.
Non indispensabili insomma, ma nemmeno così terrificanti in ultima analisi.
(26/02/2008)