The Softone

These Days Are Blue

2008 (Awful Bliss)
folk, alt-pop

“These Days Are Blue”, appena uscito per la sempre meritoria etichetta italiana Awful Bliss, è il primo full-length di The Softone, creatura di Giovanni Vicinanza, voce, anima e "stella polare" del progetto. Un artista napoletano che, dopo anni di sperimentazioni e tentativi, ha scelto definitivamente di esprimersi in musica attraverso un approccio acustico e intimista.
Tra gli appassionati più attenti del genere il nome di The Softone era già da tempo in circolazione, grazie ad alcuni pezzi usciti per raccolte italiane e d’oltreoceano, a un interessante primo singolo (qui riproposto), e, soprattutto, grazie alle capacità che questo gruppo, tutto napoletano, ha dimostrato nelle esibizioni live su e giù per la penisola. I pochi brani fino ad ora disponibili hanno aumentato la curiosità intorno alla band e l’attesa per una loro prova sulla lunga distanza.
“These Days Are Blue”, magistralmente prodotto da Adam Selzer (Norfolk & Western) e composto da 12 tracce, ripaga questa attesa e si rivela un ascolto del tutto appagante.

"Blue" è un vocabolo che evoca da solo un mood ben preciso, così come tutto il panorama emotivo che vi è legato: la malinconia, la rassegnazione malinconica, il senso di nostalgia, estremi di un vissuto che esce da se stessi come uno sfogo dolente e romantico e si materializza in canzone. E la straordinarietà del songwriting di Giovanni risiede, per l'appunto, nel suo universo emozionale, laddove è la semplicità delle sensazioni a farsi leggera, a sua volta semplice, parola. La scrittura del disco, infatti, in un inglese che non è né vezzo, né di comodo, ma solo una dimensione ideale, paradigma dell'immediatezza del messaggio, è la dimostrazione che chi sa trasmettere emozioni non ha bisogno di sofismi, né di indugiare in chissà quale ermetismo.
Ce ne si innamora e basta, come ci si innamora delle cose belle e laceranti col loro carico di nostalgie e tormenti, di passioni, amori, distanze e rimpianti.

Il brano di apertura, "Hello and Say Goodbye", dal sapore marcatamente beatlesiano sin dal titolo, inizia con quarantacinque secondi di solenni archi, prima che un pianoforte solitario introduca la fievole voce di Giovanni che viene ben presto doppiata da quella  di Faris Nourallah, cantautore texano anch'egli pubblicato da Awful Bliss (e il cui prossimo album è di imminente uscita). L’impronta di Faris è davvero affascinante ed è presente, discreta, ma riconoscibilissima anche in "I'm Not Alone", dove una batteria elettronica e un motivo di pianoforte dolcissimo accompagnano le parole più romantiche: "I'm thinkin' about  the way you used to hold me/ I know I should go, should go home, forget about it/ instead of call you up".

Tra i brani più coinvolgenti non si può non citare "The Light" che, su un motivo più incalzante, disvela il controcanto misurato di Emma Vicinanza, sorella di Giovanni, o "All My Days", barziniana per eccellenza, canzone nota da tempo, ma che non per questo ha perso la propria magia: poche parole sparse, dunque, perché qui l'amore che ne viene è forte, grazie ad una commistione vocale armonicamente ineccepibile dei due fratelli (Emma, soprattutto, è al suo meglio) e all'intermezzo "lirico" impreziosito dal controtenore Enrico Vicinanza, anch'egli, evidentemente, facente parte della famiglia.
"Dear Mercy" rimanda a Elliott Smith e quel modo così personale di pizzicare la chitarra. E’ una chitarra acustica a dipanare il discorso musicale sorretto da un soave motivo d'archi: in due minuti un piccolo gioiello di assonanze.

L’indiscusso picco della produzione, però, spetta a "Close Your Eyes" (brano impreziosito dalla presenza di Pietro De Cristofaro, alias Songs For Ulan), il cui titolo deve essere  preso come un suggerimento: tromba e flauto sono l'incipit di un pezzo jazzato di straordinaria eleganza. Silenti i due per pochi secondi, è la volta delle spazzole sulla batteria e di un piano rhodes che procedono sotto la trama delicata di un testo che va oltre l'espressione, narrando sentimenti talmente semplici ("please don't be sad when I leave you/ remember I've loved you/ close your eyes") che sono affatto intelligibili.  E poi.....beh poi succede che sui due minuti e venti c'è un passaggio di contrabbasso e batteria che prende nelle ossa e le smuove fin nel midollo prima che tromba e flauto tornino a chiosare.
"You Could Change My Life" è la canzone perfetta per chi cerca un po’ di balsamo alle proprie pene, cantando, questa volta in maniera più scanzonata, e lasciandosi trasportare da magnifici archi: "Simply you should know that I love you". E quando ci si sente dire questo, che altro desiderare?
Ancora un pensiero dolce, "Get You Soon", prima del finale.

"Promises" si apre con un fruscio, un brusio, che, poi, prende più chiara forma e diventa pioggia, non appena si odono i tuoni in lontananza. E' questione di pochi secondi, prima di visualizzare quella pioggia "fina e lenta", come direbbe Eduardo De Filippo e proprio alcuni versi, da questa bellissima poesia di Eduardo, che vengono alla mente: "Ma cumm'è triste pe' nu nnammurato/ stu schezzechìo ca more e ca nun more/ percia e te trase nfin' a dint' 'o core /Cumme a chi nun vò chiagnere [...] Ma 'e llacreme sò llacreme!/ Cumme t' 'e può tenè si chelle scòrreno?/Ll'uocchie cchiù stanno fisse e cchiù se nfònneno/E' tale e quale quanno lento chiove."(*)
E' una pioggia che ammanta ogni malinconia, ogni rumore, ogni colore, esattamente come ammanta lo spirito della canzone.

Promesse fatte, scelte e condivise, di cui basta un "we" per intuirne la natura e un po' di pioggia per evocarne il ricordo. Ed è la stessa pioggia costante che chiude, sfumando, questo splendido esordio di The Softone.

(*) "Ma come è triste per un innamorato questa acquerugiola che muore e che non muore/
        penetra e ti entra fin dentro il cuore/
        come chi non vuole piangere [...] Ma le lacrime sono lacrime! /
        Come puoi trattenerle se quelle scorrono? /
        Gli occhi più stanno immobili e più si bagnano/
        E'  proprio uguale a quando lento piove
"

13/06/2008

Tracklist

  1. Hello and say goodbye
  2. The light
  3. All my days
  4. Having a coffee
  5. I'm not alone
  6. Dear Mercy
  7. For tonight
  8. From the backyard
  9. Close your eyes
  10. You could change my life
  11. Get you soon
  12. Promises

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