The Triple Tree

Ghosts

2008 (Cold Spring) | folk-noir

In vacanza dai suoi storici Sol Invictus, l'inglese Tony Wakeford - uno dei padri fondatori della scena neofolk - tira fuori dal cilindro il nuovo progetto The Triple Tree, da lui concepito assieme al suo assiduo collaboratore Andrew King, ruvido cantore della più radicata tradizione britannica.

Per il debutto discografico della loro nuova creatura, Wakeford e King decidono di trasporre in musica i racconti di Montague Rhodes James, eccelso medievalista d'epoca vittoriana, nonché autore di ghost-stories di importanza basilare per la nascita di un intero immaginario orrorifico/fantastico. Nebbie e brughiere, cimiteri, chiese, villaggi, antichi e austeri edifici, e atavici terrori incautamente risvegliati.
Ed è tramite queste atmosfere e queste ambientazioni che, tra ricercata suspence (l'orrore irrompe sempre nei contesti meno prevedibili) e tinte forti, i racconti di M.R. James diventano materiale attraverso cui Wakeford e King cercano il senso autentico del neofolk, quella stessa eredità culturale che le opere di artisti come Ian Read (Fire+Ice) e gli stessi Sol Invictus cercavano solitamente in più antichi scenari, quel mondo di rune, simboli e spiritualità pre-cristiana.

Dalle pagine dell'autore vittoriano ai cupi e spogli fondali musicali e lirici creati da Wakeford, incarnati nella voce recitante di Andrew King, i fantasmi di quei racconti diventano testimoni e portatori di una memoria e di un'armonia perduta; sono i "Ghosts Of England" presentati con malinconico trasporto negli straordinari brani di apertura e di congedo, il prologo intonato da Kris Force (mente e voce dei mai troppo lodati Amber Asylum), e il memorabile duetto conclusivo tra King e la folksinger irlandese Autumn Grieve.

Episodi che incorniciano con grazia sopraffina un lavoro altrimenti poco propenso a cercare la bellezza e la piacevolezza, preferendo invece un linguaggio musicale molto vario, ma sempre ugualmente di impervio e difficile accesso, ricco ed espressivo, benché privo di compromessi melodici, sia che si tratti di incubi post-industriali come "The Ash Tree", sia che King intoni canti arcaici come "The Stalls" e "Three Crowns", passando per il teatrino allucinato di "The Mezzotint" e le gelide brume ambientali di "Oh Whistle, and I'll Come To You". Quando però, nel mezzo del thriller, la voce cristallina di Autumn Grieve entra in scena con la lunare e jazzata "The Malice Of Inanimate Objects", il contrasto è magnifico e il rapimento è totale.

L'insieme dipinge un lavoro di alto valore concettuale e letterario, oltre che musicale. "Ghosts" si fa carico di rinnovare le convenzioni di un intero movimento, quel neofolk sempre capace di rinascere dalle sue ceneri per il risveglio e la rappresentazione poetica di memorie e tradizioni perdute nel tempo eppure sempre presenti.

(09/02/2008)

  • Tracklist
1. Ghosts - Prologue
2. Three Crowns
3. The Stalls
4. The Mezzotint
5. Mrs. Mothersole
6. The Ash Tree
7. The Malice Of Inanimate Objects
8. There Was A Man Dwelt By A Churchyard
9. Lost Hearts
10. Oh Whistle, and I'll Come to You
11. Black Crusade
12. Casting The Runes
13. The Ghosts Of England
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