Bibio

Vignetting The Compost

2009 (Mush)
folktronica

Terzo album in cinque anni per Bibio (ossia Stephen Wilkinson da Wolverhampton), “Vignetting The Compost” è un lavoro melodico elettroacustico, aggraziato ed evocativo. Tutto luce e colore, come gli impressionisti, tra immagini georgiche e toni smorzati, tra voglia di sperimentare suoni e richiamo della tradizione.

Wilkinson è un compositore pluristrumentista con l’hobby delle escursioni e della pesca, la sua musica è la possibile conseguenza. “Vignetting The Compost” sparge un fingerpicking luminoso e palpitante, tutto sensazioni visive e inquiete contemplazioni, rigoroso nella costruzione; che suona a volte come suonerebbero nell’era della folktronica, con inquietudine onirica e capriccio vignettista, i Penguin Cafe Orchestra di Simon Jeffes (pur senza il suo incomparabile genio), oppure i Gastr Del Sol più carnevaleschi e spiritati.
Termine abusato, folktronica, se si vuole, ma calzante per quest’operina che scorre fluida in bagni di luce, come immagine fluviale, che traccia bozzetti leggiadri e calibrati tra vibranti corde acustiche e trasparenze di tastiera. Come a far scivolare o riflettere il chiarore della propria pasta (“Great Are The Piths”, “Torn Under The Window Light” e “Weekend Wildfire” con le sognanti tastiere, le trasfigurazioni e le mimesi, e i vocalizzi eterei, non distano granchè dai Genesis dell’eremo “Wind And Wuthering”), sino a sfarinarsi nell’ambient (“The Garden Shelter”).

“Flesh Rots, Pip Sown” apre coi suoi cocci melodici e il moto ascensionale, è una lettura sintetica dell’arte di Mike Oldfield in un’avvincente processione strumentale di corde in soffice vena folk, tra dittafoni digitali, loop naturalistici e microframmenti ambientali. Formula che poi ritratta, in parte, per volgere negli àmbiti folk-pop-psych anni 60 di “Mr. & Mrs. Compost”, planare nel chitarrismo scintillante e armonico di “Dopplerton” e in un vitale figurativismo alla Leo Kottke di “Odd Paws”, sino alla breve fuga di “Thatched”.

Altrove, “The Ephemeral Bluebell” svela reciprocità in un’apparente tenzone tra strumento acustico e congegno digitale; sampler di chitarra e pennellate di tastiera si confondono levandosi in un solo impasto corale, nell’atmosfera.

Disco personalissimo e avvolgente, quasi una miniatura, cesellata con gusto e puntiglio. “Vignetting The Compost” finisce con l’impossessarsi dell’ascoltatore quanto più incautamente gli mostra il fianco.

12/02/2009

Tracklist

1    Flesh Rots, Pip Sown    
2    Mr. & Mrs. Compost    
3    Everglad Everglade    
4    Dopplerton    
5    Great Are the Piths    
6    Odd Paws    
7    Under the Pier    
8    Weekend Wildfire    
9    The Clothesline and the Silver Birch    
10    Torn Under the Window Light    
11    The Ephemeral Bluebell    
12    Over the Far and Hills Away
13    Amongst the Bark and Fungus
14    Top Soil
15    Thatched
16    The Garden Shelter

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