Claudio Rocchi

Suoni Di Frontiera (ristampa)

2009 (Die Schachtel)
altrisuoni

"C'è sempre un momento in cui tutto sembra riposizionarsi; a volte sono solo prospettive diverse. Cambia il punto di vista e la vista. I suoni restano nella loro natura come ricordi, a volte indelebili. E se gli inchiostri lasciano tracce vergate e non necessariamente parole, la materia sonora non sempre arriva alle note".
Con queste parole - inserite nel libretto della ristampa di "Suoni di Frontiera" a cura della sempre ottima Die Schachtel - Claudio Rocchi descrive in modo precipuo quello che è il manifesto programmatico del disco. Dopo gli esordi con gli Stormy Six e un disco solista del calibro di "Volo Magico N.1" del '71, che pareva accreditarlo come il Roy Harper italiano, già con "Rocchi" del '75 e definitivamente con "Suoni Di Frontiera" ('76) il compositore abbandona la forma canzone e si dà a una sperimentazione elettronica che pone al centro del discorso la ricerca sul suono puro, prima che si faccia nota, semmai si faccia nota.

Armato di VCS3, tastiere, nastri, revox, nastri, echi Binson, Rocchi mette in scena un processo di produzione che si serve in modo ingente dello studio di registrazione e della post-produzione come strumento creativo; processi all'ordine del giorno nella nostra epoca digitali e che Rocchi ha per certi versi anticipato. Impregnata di loop meccanici e metronomici e di possenti fughe ambientali, la musica di "Suoni Di Frontiera" e assimilabile a ciò che nello stesso periodo facevano formazioni come Cluster e Harmonia, da cui "Suoni Di Frontiera" si discosta per un approccio estremamente rigoroso, quasi accademico,  nella ricerca di un rapporto creativo tra suono registrato e post-produzione. Quasi un disco di teoria del suono più che un disco per l'ascolto.

Non mancano comunque episodi di grande suggestione, come l'iniziale "Superstart" con la voce di Rocchi processata in un loop sfiancante, "Canzone Popolare" che pare la progenitrice di certe derive isolazioniste anni 90 e la poetica "Antichi Canali", ben ancorata ai dettami della musica cosmica tedesca.

Ma il disco è ottimo nella sua interezza e l'introduzione di Oren Ambarchi nel booklet dimostra ancora una volta come negli anni 70 la scena progressiva ed elettronica italiana sia stata capace di esprimere qualcosa di veramente originale, troppo presto sacrificato all'altare di una rivoluzione (il punk) ideologica prima ancora che musicale.

02/10/2009

Tracklist

  1. Superstart
  2. La Forza
  3. Il Risveglio
  4. Frammento
  5. Apertura
  6. Oh Lyra...
  7. Oscillando
  8. Il Rame E Gli Armonici
  9. Tarantella
  10. Canzone Popolare
  11. HO'
  12. Del R(ub)(id)are Cultura
  13. Suoni Interni
  14. Dopo Arona
  15. Acoustic Seedback
  16. Per Antichi Canali
  17. Ritmi

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