A tre anni del fortunato "L'Aldiquà", torna alla ribalta il riminese Samuele Bersani. Giunto ormai alla soglia dei quarant'anni, con una nutrita discografia di tutto rispetto alle sue spalle, Bersani non ha poi molto da dover dimostrare a pubblico e critica, e quel che oggi gli si chiede è in fondo una nuova collezione di canzoni eleganti, capaci di raccontare la complessa realtà di un mondo intricato e sfuggente.
"Manifesto Abusivo" appare così come una sorta di sintesi retrospettiva delle varie tappe evolutive che la ricerca di Bersani ha percorso nel trascorrere degli anni, condensando al proprio interno una pluralità di spunti che vanno dal dettaglio più personale e autobiografico per aprirsi poi ai soliti appunti di osservazione disordinata e ironica di un "fuori" che viene catturato in tutta la sua ferita comicità e nei suoi tragicomici cortocircuiti di (contro) senso paradossale. Quello che si riscontra è probabilmente una maggiore fragilità sul piano musicale, che si ritraduce in un suono un po' fiacco e senza particolari increspature, racchiuso nel guscio talvolta troppo leccato di un pop-jazz acustico con frequenti basi orchestrali non sempre felicissime né melodicamente ficcanti, soprattutto nel loro dialogo con le parole dei testi che tendono ad amalgamarsi poco, restando un po' isolate e poco cantabili.
E se il singolo "Un periodo pieno di sorprese" ripercorre le ragioni di un amore finito, risultano godibili il cabaret swingante dell'esilarante "Ragno" o l'arguzia salace della bella "Robinson Cruose". "Ferragosto" (composta a quattro mani col vecchio sodale Sergio Cammarriere, sul cui "Sul Sentiero" del 2004 è apparsa per la prima volta), si caratterizza per uno dei migliori testi di Bersani, e va a tratti a rinverdire i fasti de "L'Oroscopo Speciale", ma altri episodi più sfocati, come la stessa "Manifesto Abusivo", la "proustiana" "Lato Proibito", "Fuori Dal Tuo Riparo" o "Valzer nello spazio" faticano a imporsi. Il discorso tende comunque a bilanciarsi con l'invettiva appassionata "A Bologna" o l'ormai classico intreccio indistricabile di dramma e saettante ironia di "Pesce D'Aprile".
Forse, nel complesso, "Manifesto Abusivo" non è esattamente allo stesso (alto) livello dei dischi importanti che lo hanno preceduto, configurandosi per lo più come un lavoro di consolidamento e (forse) riposizionamento provvisorio, ideale punto di approdo complessivo di una carriera ormai quasi ventennale da cui spiccare il balzo per future imprevedibili escursioni. Nella versione acquistabile su iTunes dell'album, la tracklist è arricchita da una cover de "Il Bombarolo" di Fabrizio De André, presentata per la prima volta questo gennaio nel programma "Che Tempo Che Fa" di Fabio Fazio, in occasione dei dieci anni dalla morte del cantautore genovese.
15/11/2009