Gradito ritorno per un nome tra i più cari della Bay Area californiana, da sempre tributato da un successo inversamente proporzionale al potenziale espresso in una carriera esemplare: Death Angel. Procedendo a ritroso, "The Ultra-Violence" (1987) scoppiò come il proverbiale fulmine a ciel sereno e dimostrò che c'era vita anche al di là del perimetro del quadrilatero storico Metallica-Megadeth-Slayer-Anthrax. I successivi "Frolic Through The Park" e "Act III" ne confermarono la classe innata.
"Relentless Retribution" ora reitera quella stessa sostanza pur se in forma diversa, ovvero l'originalità tipica coniugata a uno stile incisivo e mai sopra le righe. La dipartita di Andy Galeon (batteria) e Dennis Pepa (basso) - membri originari sostituiti rispettivamente da Will Carroll e Damien Sisson - non causa ripercussioni negative di sorta. Al solito il suono è progressivo e dinamico, tecnicamente squisito, lontano dalla banalità strisciante, come testimonia a titolo di esempio "Claws In So Deep", completa di inaspettata scia acustica ad opera del duo messicano Rodrigo y Gabriela.
La produzione, efficace e smagliante, è affidata a Jason Suecof, che ne esalta lo stile, aggiornandolo alle moderne istanze di massa, ma senza snaturarne la fragranza. Colpisce il groove vigoroso che permea l'intero disco, non nascondendo le venature melodiche, ma anzi esaltandole, come negli episodi "Death Of The Meek" e "Opponents At Sides". Si tratta di un'opera caratterizzata da inventiva florida, canzoni fresche e sferzanti, riff taglienti (ascoltare per credere "River Of Rapture", "I Chose The Sky" e la conclusiva "Where They Lay", tutte pesanti e mordaci) e nondimeno dal cantato versatile di Mark Osegueda (la ballad "Volcanic" è eloquente).
La qualità di scrittura si attesta su un livello più che valido, pur mancando pezzi davvero straordinari che avrebbero potuto fare la differenza. Un'uscita discografica felice, che ci riconsegna una band in buona salute e che riesce nel compito non agevole di non far sembrare fuori dal tempo un genere così poco à la page come il thrash metal.
31/10/2010