Philip Jeck

An Ark For The Listener

2010 (Touch)
dark-ambient, drone

Immagini nebbiose, cortine oscure, gocce evanescenti e impercettibili possono ritrovarsi in migliaia di lavori. Ma è nelle sfumature che si coglie la sostanza, l'humus fertile capace di rendere un flusso semplice accozzaglia o pura estasi. Il bandolo della matassa Philip Jeck l'ha trovato spesso, sbagliando raramente bersaglio. E l'attesa conferma della solidità delle sue creature non viene affatto scalfita dalle nuove tracce di "An Ark For The Listener".

Pennello alla mano, la tavolozza propone tinte cupe, gelide e ovattate nel loro dipanarsi. A tenere le redini, un Jeck in stato di grazia, che modula con estrema perizia il basso, i suoi record-players, la fida tastiera Casio. A emergere sono una cinquantina di minuti di pure strutture dark-ambient che flirtano con drone catacombali. Quando i toni si fanno via via più tetri, tornano alla mente i Troum più cupi e dilatati.

I fantasmi di Kevin Drumm o di Yen Pox aleggiano in maniera persistente, affievolendosi talvolta in rivoli folk-finnici o tribalismi assortiti ("The Pilot (Among Our Shoals)"). Pur non mancando inteludi quieti (il gelido carillion in dissolvenza della seconda traccia), l'architrave portante del lavoro è costituita dalle maestose discese ombrose di "Pilot/Dark Blue Night", dalla fiamma celeste in quota Tim Hecker di "Twentyninth" e dall'acciaieria subacquea "Dark Rehearsal", per non parlare della fluidità materica di "The All Of Water".

Non c'è nota fuori posto o incertezza alcuna in "An Ark For The Listener". Una bellissima conferma, sempre che ce ne fosse bisogno.

 

28/09/2010

Tracklist

  1. Pilot/Dark Blue Night
  2. Ark
  3. Twentyninth
  4. Dark Rehearsal
  5. Thirtieth/Pilot Reprise
  6. The All Of Water
  7. The Pilot (Among Our Shoals)
  8. All That's Allowed (Released)*
  9. Chime, Chime (Re-rung)*

* Remix da "Suite: Live in Liverpool"

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