Il brasiliano Seu Jorge l'ho conosciuto, come credo la maggioranza del pubblico italiano, per la sua partecipazione al film “Le avventure acquatiche di Steve Zissou”, nel quale, oltre a recitare come attore, si produceva in una serie di bellissime
cover bowieane eseguite solo con chitarra e voce, regalando al repertorio del Duca bianco nuova linfa.
Dopo pochi dischi, solo in alcuni casi editi in Europa, Seu prova un esordio a livello internazionale con questo “Seu Jorge & Almaz” nel quale, accompagnato da una nuova band formata da connazionali, propone ancora una serie di
cover, più o meno conosciute in cui Seu Jorge musicalmente pesca dai grandi cantautori brasiliani per provare a rinnovarne il sound con le proprie passioni per la musica nera americana.
L'alchimia tra il cantante e il suo gruppo funziona a metà: se alcune
cover si rivelano azzeccatissime, come nel caso di “Everybody Loves The Sunshine” (di Roy Ayers), soul-funk leggero come un'alba estiva stanca ma felice, di “Pai Joao”, bossa psych-rock aggressiva e trascinante, o della
jacksoniana “Rock With You”, trasognata e di enorme delicatezza, da un altro versante il tono malinconico proprio del brasiliano e il testo in inglese si rivelano armi a doppio taglio.
“The Model”, dal repertorio dei
Kraftwerk, è la dimostrazione di questi difetti, l'approccio linguistico di Seu Jorge pare inadeguato e l'accompagnamento sonoro troppo debole; la lunghezza delle canzoni, poi, in alcuni casi ne deteriora la resa, come nella “Cirandar” che fu dei
Los Lobos o nell'iniziale “Errare Humanum Est”.
A parte alcune, in fondo trascurabili, imperfezioni, “Seu Jorge & Almaz” funziona; la morbida bossanova di “Saudosa Bahia”, il funky in punta di piedi di “Cristina” o quello più rockeggiante di “Girl You Move Me” (senza quell'inutile e lungo intro elettronico) e la psichedelica “Juizo Final” contribuiscono a fare di questo disco un ascolto piacevole, consigliatissimo se amate il genere e se avete ormai consumato la colonna sonora del film di Anderson.