Bohren & der Club of Gore

Beileid

2011 (Pias)
dark ambient-jazz

Vaporoso, avvolgente e delicatamente oscuro, il suono di “Beileid” funzionerebbe alla grande come colonna sonora per uno di quei noir degli anni Quaranta, nei quali le ambientazioni notturne la fanno da padrone. Si prendano, per esempio, i primi minuti di “Zombies Never Die (Blues)”, con tanto di sax sensuale e malinconico a tratteggiare soluzioni evocative dentro fitte nebbie di memorie scalfite dall’infinito rimestare del tempo.

Dark & slow-jazz, insomma, “genere” in cui la formazione tedesca si trova da sempre a proprio agio. Lo stesso “Beiled” non fa eccezione, anche se la solita dose di classe e l’ormai raggiunta maturità in fase esecutiva riescono, in parte, a mitigare un evidente calo di tensione. In “Catch My Heart” fa bella mostra di sè il vocione romantico della guest star Mike Patton, mentre gli strumenti imbastiscono un lento dai toni crepuscolari, mentre il vibrafono, in particolare, si dedica alla cornice con un'ipnotica figura minimalista. Probabilmente un po’ troppo languido e finanche monotono nel suo lento e funereo incedere, il brano mostra, in ogni caso, l’essenza ultima dei Bohren & Der Club Of Gore attuali (Thorsten Benning alla batteria; Christoph Clöser al Fender Rhodes, vibrafono e sax; Morten Gass al basso, organo, vocoder e synth; Robin Rodenberg al basso), sostanzialmente interessati alla creazione di soundscape fumosi e dai connotati introspettivi, in un gioco sincretico che miscela elementi provenienti dal loro recente passato (diciamo tra “Black Earth” e “Geisterfaust”).

Il cammino verso l’ignoto, che i primi due brani avevano, in parte, cercato di dissimulare, trasforma invece l’ultimo tassello dell’opera in una lunga, per quanto sterile nelle soluzioni, epopea "nera".
In definitiva, "Beileid" è un disco da consigliare soprattutto ai fan, anche se tutti gli altri potrebbero comunque iniziare da qui per ripescare le loro cose migliori.

09/05/2011

Tracklist

1. Zombies Never Die (Blues)         
2. Catch My Heart         
3. Beileid

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