Sono passati altri tre anni e il collettivo (sono tre i membri fissi, ma le collaborazioni, come spesso accade tra band della comunità musicale islandese, sono ampie e disparate) è passato sotto l'egida della Morr, etichetta che annovera ormai tra le sue fila numerosi connazionali, tra cui i Múm, ai quali lo unisce una spiccata matrice elettronica, seppur interpretata con un piglio totalmente diverso.
La solarità, la giocosità da cazzeggio in spiaggia e una vitalità che si potrebbe definire "zuccherosa" sono i tratti salienti della musica degli Fm Belfast. Ma l'intero album sembra cercare di rifuggire un facile accostamento al pop più commerciale, lavorando molto sull'intreccio tra elettronica, archi e voce. Provate a resistere all'incalzante opener "Stripes" o al singolone da ballo di gruppo in spiaggia "I Don't Want To Go To Sleep Either", di fronte alla cui vivace pacchianeria è impossibile non ondeggiare la testa e accennare qualche improbabile passetto di ballo. Sono le teste d'ariete affinché i brani degli Fm Belfast entrino nel nostro cuore, al pari di "Monday" e "We Fall", nelle quali la band islandese lascia intravedere un interessante intruglio di archi e synth di notevole spessore.
Disco da easy listening questo "Don't Want To Sleep", una sorta di sogno a occhi aperti per gli abitanti di una delle terre più gelide del mondo. Gelida meteorologicamente, ma dal cuore ribollente di vitalità e voglia di divertirsi. E di lava.
(13/07/2011)