I Cani

Il sorprendente album d'esordio dei Cani

2011 (42 Records) | synth-pop

"Il sorprendente album d'esordio dei Cani" di sorprendente ha ben poco per quanto riguarda il contenuto, visto che, su nove canzoni vere e proprie (le tracce sono undici, ma due sono intermezzi strumentali), ben cinque erano già note per via di un massiccio passaparola in Rete (leggi, link ai brani caricati su YouTube postati su Facebook). E se, con il termine sorprendente si voleva intendere una natura delle canzoni inaspettata per l'ascoltatore, anche qui siamo fuori strada, perlomeno dal punto di vista strettamente musicale, visto che si tratta di canzoni che approcciano la materia synth-pop in modo squisitamente punk, insomma, niente che non sia già stato ampiamente proposto.

C'è, però, qualcosa di sorprendente in questo disco, nel senso di inusuale, per la musica italiana e non solo. Stiamo parlando dell'estrema concretezza con cui questa one man band di Roma tratteggia scenari di quotidianità urbana pseudo-alternativa. Concretezza data non solo da testi estremamente centrati, ma anche dal modo in cui vengono accoppiati con una parte musicale non certamente originale, che però assume una veste diversa dal solito proprio perché, una volta tanto, viene utilizzata davvero al meglio delle proprie potenzialità.

I nove moderni affreschi de I Cani sono quanto di più aderente alla realtà possa essere rappresentato da una canzone. Non stiamo parlando, comunque, della realtà nel suo complesso, anche perché di realtà ce ne sono tantissime, ma di una ben specifica, ovvero quella di una grande città nella quale vivere in zone agiate, e quindi avere in tasca i soldi che ti permettono di farlo, dà l'illusione di essere capaci di pensare con la propria testa nel momento in cui si odiano tutte le guardie infami, si va a cena al Pigneto e poi si torna a casa, che tra l'altro al Fish 'n' Chips c'è fila, si sacrificano i propri diciannove anni curvi su un Mac Pro, sognando di andare a New York a lavorare da American Apparel, si è convinti che un amico scrittore affermato valga quanto due esami.

Il rischio naturale nel trattare di queste tematiche è quello di porsi come un santone che guarda da fuori e ammonisce i ragazzi a non cadere in questa spirale fatta di apparenza e vacuità, ma I Cani riesce benissimo a evitarlo con due semplici ma importanti accorgimenti. Il primo è legato ai testi, nel senso che ascoltandoli si capisce chiaramente che anche l'autore è parte integrante del mondo che racconta e che senz'altro si rende conto dei suoi aspetti negativi, senza però trovare la forza e il coraggio per uscirne, perché tanto basta sapere come stanno le cose per poter continuare a vivere in un certo ambiente senza fare del male a se stessi e agli altri. Il secondo è l'accennata capacità di aver trovato il vestito musicale migliore possibile per ciò che viene rappresentato a parole, tra l'altro dosando perfettamente sia la ritmica che la saturazione del suono tra un brano e l'altro a seconda di ciò che si sta descrivendo.
Il ricordo di quanto sembrava concreto un amore poi improvvisamente svanito è accompagnato da una bassa intensità sia ritmica che sonora ("Il pranzo di Santo Stefano"), l'apparente tranquillità in fila per entrare in discoteca che in realtà stimola i pensieri più disparati vede una metrica serrata accostata a un ritmo cadenzato, proprio per rendere al meglio le due facce della stessa medaglia ("Door Selection"), la rabbia verso una persona che ci ha fatto male, ma anche verso noi stessi che ci siamo cascati come pere cotte, presenta, ovviamente, tutti gli aspetti al massimo dei giri ("Perdona e dimentica").
Quando non si sta parlando di una situazione ben specifica, ma di come stanno determinate cose in generale, sempre in relazione al ben definito contesto di tutto il disco, c'è una buona interazione tra ritmica tirata ma non ossessiva, riff di tastiera dalle melodie particolarmente nitide ed azzeccate e una certa pulizia complessiva del suono e del timbro vocale ("Velleità", Le coppie", "I pariolini di diciott'anni").

Insomma, se, come pare, questo progetto diventerà effettivamente un nome chiacchierato a livello degli Offlaga Disco Pax nel 2005 e di Le Luci Della Centrale Elettrica nel 2008, non sarà solo perché nelle canzoni vengono raccontate cose nelle quali in molti possono facilmente ritrovarsi. Se I Cani si limitasse a questo, meriterebbe di essere etichettato come un furbo ruffiano, ma siccome riesce a farlo nel modo più credibile e concreto possibile, è giusto che questo album d'esordio ottenga la considerazione che merita.

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(04/06/2011)

  • Tracklist
  1. Theme From The Cameretta
  2. Hipsteria
  3. Door Selection
  4. Velleità
  5. Le coppie
  6. Il pranzo di Santo Stefano
  7. Post Punk
  8. Roma Nord (feat. Cris X)
  9. I pariolini di diciott'anni
  10. Perdona e dimentica
  11. Wes Anderson
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