Dopo le delizie del precedente "La Genie Human", il pop dei francesi Orwell è pronto a invadere l'Europa continentale.
Non sarà possibile evitare di includere almeno un paio delle loro canzoni nella vostra dote di musica estiva, poiché "Continental" è una forza inarrestabile, che rivolta i contenuti del pop-barocco con strali di surf e bubblegum, elettronica e film music. in un'estetica pop che cita Todd Rundgren, i Prefab Sprout, gli Scritti Politti, la Ztt e perfino il fantasma di Brian Eno.
Jerome Didelot è il vero unico artefice del progetto Orwell: il suo pop rifugge la banalità dei testi nella beatlesiana "The Wife, The Battlefield" e insegue il romanticismo puro in "Follow Me, Boy", con la stessa grazia e indifferenza di Green Gartside.
Didelot e compagni non sembrano aver paura di flirtare con il pop più banale, anzi tramutano prevedibili giri armonici in pregevoli sculture sonore, che con melodica e xilofono definiscono i contorni melodici della egregia "Lonely Ride", brano che non sfigurerebbe tra le migliori cose degli Air.
È un imprevisto revival di europop quello che rende irresistibile il solare incipit elettronico della coinvolgente "Continental", che alla maniera dei Kraftwerk viaggia in un multilinguismo trascinante; anche "Always" cita "Autobahn" con trame pop alla Beach Boys e un riff amabilmente malandrino.
Benché "Continental" sia attraversato anche da qualche prevedibile punto debole, prevale sempre un tono ironico e scanzonato che garantisce una leggerezza allettante, per cui se "On This Brightful Day" e "Them" hanno il sapore di b-side, il resto alimenta più di una piacevole sensazione.
"Anytime Is Now" è un altro irresistibile effluvio pop anni 80, in bilico tra colonna sonora di un poliziesco e un b-movie di fantascienza, uno scioglilingua pop con sferzate elettroniche da bubblegum-music.
Più delicata l'armonia di "A Long Way To The Start", che sfuma verso toni chamber-pop con deliziose rifiniture prive di enfasi.
Ancora deliziosi soundscape per "Eastern", che accarezza per un attimo il pop degli Orwell anticipando i toni riflessivi di "Secret Movies" e della conclusiva "Every Time The World Is Too Loud".
Non cercate nella musica di "Continental" la risposta al dubbio perenne della profondità della pop-music; al pari degli Electric Light Orchestra, il gruppo francese non rinuncia a orpelli e sonorità finto-futuriste per impreziosire i propri bozzetti armonici, ma il gusto e la classe che traspaiono da ogni brano sono frutto di una genialità e di un intuito che di solito arridono solo gli impavidi.
"Continental" è un lussurioso insieme di dolci proibiti che almeno una volta vanno assaggiati, e farlo in un sol boccone non è avidità ma puro godimento.Commenta il disco sul forum
06/07/2011