Autoprodotto ma distribuito dalla Emi, "Gutter Rainbows" è un lavoro di buona fattura che, coniugando il suono caldo delle parti strumentali con la pulizia dei beat elettronici, amplifica lo spettro stilistico su misura per le enormi doti liriche e affabulatorie di Talib. Vi compaiono, con buona varietà di spunti e senza cadute di tono, tutti quegli elementi che hanno caratterizzato fin qui la sua parabola hip-hop: le sfumature funk e jazzy delle origini alternative post daisy-age ("Wait For You"), la pienezza soulful ("Friends & Family", "Self Savior"), finezze un po' barocche vicine a Kanye West ("Uh Oh", "How You Love Me", con sprazzi di autotune e synth sgargianti, la bella caratura melodica e corale di "So Low"), dance in chiave oldschool (l'incensante "Mr International" e "Ain't Waiting") ed episodi dal taglio più street e stringente ("Palookas", che gioca bene sul contrasto fra ritmica afro e il thrilling dei sample di fiati e violini, la cupa e affilata "Tater Tot").
Non un disco in grado di rinverdire i fasti della prima fase della carriera di questo grande rapper ma un'incoraggiante conferma di vivacità e di buona salute.
(19/05/2011)