Chi si aspettava qualche innovazione da parte di Neige non può che rimanere insoddisfatto dall'ascolto di "Les Voyages De L'Âme", terzo full length nel quale il polistrumentista francese non fa altro che continuare la tessitura di trame sognanti iniziata nel 2005.
Vi si ritrova la stessa epica malinconia, creata grazie a distorsioni stratificate, e le variazioni sul tema principale sono quasi sempre affidate alla batteria di Winterhalter. L'aggressività e lo screaming di "Là Où Naissent Les Couleurs Nouvelles" e "Faiseurs De Mondes" sono gli ultimi retaggi delle radici metal, di cui quest'opera sembra segnare il progressivo abbandono in favore delle melodie eteree e meditabonde. Canzoni come "Nous Sommes L'Emeraude" o la stessa title track sono quasi dream-pop mascherato con distorsioni, melodie semplici e melliflue vicine agli Slowdive la cui bellezza sta tutta negli strati sonori sovraincisi uno sull'altro.
Pur avaro di novità, "Les Voyages De L'Âme" è un buon album che conferma definitivamente Alcest quale uno dei più affascinanti esponenti di shoegaze contemporaneo.
23/02/2012