Fire!

Without Noticing

2013 (Rune Grammofon)
experimental, free-jazz, kraut

Spogliata dalla rigidità dei cliché e frequentata da extraparlamentari della jazz-society, la scena avant-garde sembra aver ritrovato in questo 2013 la giusta dimensione per riconnettersi a un pubblico più ampio della ristretta cerchia dei cultori di genere. L’estemporaneo Colin Stetson, la creativa Matana Roberts e la Fire! Orchestra di Mats Gustafsson hanno tracciato un solco indelebile in un anno apparentemente sonnacchioso.
Non paghi di aver dato genia a uno dei dischi più luminosi dell’anno (“Exit!” della citata Fire! Orchestra) con un ensemble allargato a ben 27 elementi, il trio svedese Fire! con “Without Noticing” riprende le fila di quel discorso di rinnovamento del free-jazz che attraverso la contaminazione (basti citare il potente “Unreleased?” con Jim O’Rourke) rinnova il fascino e la magia dei pionieri (Charles Mingus su tutti). Psichedelia e kraut-rock vibrano sotto il potente sax baritono di Mats Gustafsson, i ritmi ipnotici di Andreas Werliin (Wildbirds & Peacedrums) e i riff audaci del basso di Johan Berthling, ma i Fire! tengono abilmente a bada quel desiderio della improvvisazione che spesso conduce il suono verso l’onanismo.

La band svedese in verità ama del jazz quella libertà strutturale che permette a un musicista di abbozzare un cosmico intro di basso che evoca i Tangerine Dream di “Electronic Meditation”, per poi mettere in moto una vera macchina da guerra ritmica e armonica nella energica “Would I Whip (Without Noticing)”. Le morbide linee di “Your Silhouette On Each (Without Noticing)” sono l’ennesima dimostrazione della capacità della band di mettere insieme atmosfere fumose e palpitanti (quasi dei Morphine in salsa kraut), ma è il blues tratteggiato da drone e schiaffi di Fender Rhodes di “Tonight, More, Much More” il cuore pulsante dell’album: i suoni si librano nell’aria, mentre il riff cupo e indolente trascina tutto nel fondo con tonalità sempre più grevi e ingombranti.

Mats e compagni rendono fruibile e familiare una materia complessa, ma senza svendere la loro personalità artistica. In verità “Without Noticing” è un album perfetto da consigliare a un pubblico poco incline alle evoluzioni del free-jazz: le provocazioni noise di “I Mostly Stare (Without Noticing)”, e le evoluzioni verso l’ambient di “Molting Away(Without Noticing)” sono ingredienti appetibili e stimolanti, anche se quello che ancora una volta rende convincente il tutto è la passione selvaggia per la musica dei tre musicisti, un elemento umano che rende appassionante le mutazioni stilistiche e creative di un altro piccolo gioiellino in casa Fire!.

P.S. I titoli dei brani sono ispirati dal carteggio immaginario di Bill Callahan e Emma Bowlcut, tratto dal libro pubblicato dal musicista nel 2010

19/12/2013

Tracklist

  1. Standing On A Rabbit (Without Noticing)
  2. Would I Whip (Without Noticing)
  3. Your Silhouette On Each (Without Noticing)
  4. At Least On Your Door (Without Noticing)
  5. Tonight. More. Much More. (Without Noticing)
  6. Molting Slowly (Without Noticing)
  7. I Mostly Stare (Without Noticing)