Northern Portrait

È sufficiente l’affetto per la band danese, proprio e di tutti gli ascoltatori del genere (altro che hype), a giustificare la recensione di un’uscita di soli quattro brani? Beh, i Northern Portrait sono quella band che porti nel cuore ma che vorresti poter condividere con tutti, prima di tutto; inoltre, in “Pretty Decent Swimmers” giustificano ampiamente l’aspettativa spasmodica che circonda ogni loro nuova pubblicazione, non a caso sapientemente centellinata.

Allora a raccolta, Smiths-iani di ogni dove! Subito i contorcimenti di un isolamento giapponese da “Lost In Translation” lasciano esplodere la malinconia, la solitudine in “un altro giorno di sole” (“Happy Nice Day”); si nota una produzione forse più risonante, un tiro quasi radiofonico, rispetto al precedente “Criminal Art Lovers” (il più grande disco indie-pop del terzo millennio?), come nella seguente “Greetings From Paris” che, tolta l’interpretazione sempre accorata e coinvolgente di Stefan Larsen, potrebbe ben figurare come singolo dei REM più pop - sarà per quell'accompagnamento arpeggiato dal leggerissimo riverbero.
Tanto classica quanto vicina al movimento indie-pop scandinavo (Radio Dept.) è “Bon Voyage!”, col suo bel stoppato sulle corde più acute. Si chiude con la più convenzionale dell’Ep, “I Feel Even Better”, forse l’unica vera b-side di questo lavoro, che per il resto mostra, pur nella fedeltà ai canoni della band, un’ottima varietà interna e rispetto al passato.

Una vera crudeltà farci sempre aspettare così tanto, però. Tre anni dall’ultimo - finora unico – Lp...

10/01/2013