Al trentesimo anno di età di un progetto che ha segnato l’estetica e il suono della musica darkwave nelle sue varianti più
gothic e
synthetiche, gli olandesi
Clan Of Xymox tornano con un nuovo Lp che sembra voler sintetizzare in sé, almeno dal titolo, molto dell’anima e della storia che hanno attraversato.
Di certo non ci troviamo di fronte a un modello di marketing nostalgico o di ritorno forzato “ai bei tempi andati”; è anzi abbastanza chiaro che certi suoni e schemi sono ormai relegati a un passato di magnificenza oscura passato. I nostri cercano di aggirarli con eleganza e consapevolezza, volendo perseverare invece un romanticismo e un decadentismo che sono sempre stati segni indelebili del loro stile, pulsanti di un candore adulto e complesso.
Il duetto di apertura “She Is Falling In Love”-“The Climate Changed” danza su un filo di sangue sbalzato da venti di arpeggi sintetici che cercano di ingigantire la forza emotiva di una voce ammalata e innamorata che non riesce, nonostante tutto a graffiare il proprio cuore. Ben riuscita e coinvolgente, invece, la parte centrale del disco, che presenta nel trittico “I Close My Eyes”-“Hand In Glove”–“Your Own Way” una malinconia tradotta secondo una synth-wave lineare e complessa allo stesso tempo, ricca di ombre e segreti che affascinano e avvolgono dentro una danza epilettica.
Peccato che da questo punto fino all’epico finale di “Kiss And Tell” ci si smarrisca in episodi privi di vero spessore, curati e magari coinvolgenti in principio (“Love’s On Diet”) ma che si disperdono in sé stessi. Gli intermezzi strumentali di matrice elettronica e ambient che troviamo alle porte del disco (“Once In A Blue Moon”, “Chinese Whispers”) e al suo interno (“Hector 00-00”) purtroppo rallentano una narrazione già con diversi ostacoli al suo interno, cercando di scavare ancora più a fondo nel sottaciuto delle parole, si dilungano in sensazioni plastiche vuote.
Si conclude così un album che mostra una fattura interessante e studiata, che cade talvolta in distanze mal calcolate, in giochi stilistici che sembrano calcolati un po’ troppo a tavolino, ma che riesce ad affascinare con le sue ombre ancora profonde e inesplorate.
15/03/2014